Carta docente 2025: bloccata e a rischio, l'allarme FLC CGIL

La piattaforma per il bonus insegnanti è inattiva e i fondi sono a rischio. La FLC CGIL denuncia i ritardi e le incertezze sulla Carta docente 2025.

A cura di Scuolalink Scuolalink
16 ottobre 2025 18:15
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La Carta docente 2025 è al momento bloccata. A metà ottobre, la piattaforma ministeriale risulta ancora inaccessibile, impedendo di fatto agli insegnanti di utilizzare i fondi per l'aggiornamento professionale. La FLC CGIL ha sollevato forti preoccupazioni riguardo a questo stallo, che potrebbe nascondere una revisione al ribasso dell'importo del bonus annuale.

Piattaforma inattiva e dubbi sul valore del bonus

Il portale gestito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) è fermo, bloccando ogni operazione. I docenti non possono quindi né spendere le somme residue degli anni precedenti, né accedere al nuovo accredito. L'assenza di comunicazioni ufficiali ha generato un clima di incertezza, alimentando il dubbio che non si tratti solo di un problema tecnico. Il nodo cruciale, secondo il sindacato, riguarda la ridefinizione del valore della Carta docente 2025. L’estensione del bonus docenti anche ai supplenti con contratto al 31 agosto, sebbene sia una misura di equità, ha ampliato la platea dei beneficiari. La normativa prevede che l’importo venga ricalcolato annualmente in base alle risorse, aprendo allo scenario di un bonus individuale inferiore.

Le modifiche alla Carta docente 2025 in Parlamento

Il futuro del bonus è legato anche alle modifiche contenute nel decreto-legge n. 127/2025, attualmente in discussione parlamentare. Gli emendamenti proposti potrebbero introdurre cambiamenti significativi. Tra le ipotesi al vaglio vi è la possibilità di acquistare dispositivi tecnologici solo una volta ogni quattro anni, una forte limitazione per l’aggiornamento degli strumenti didattici. Altre proposte includono l’estensione dell’uso della carta ai servizi di trasporto e l'allargamento della platea dei beneficiari al personale educativo e ai docenti con supplenze fino al 30 giugno. Se da un lato l'inclusione di nuove figure è un passo avanti, la FLC CGIL teme che ciò avvenga a discapito dell'importo e con regole di utilizzo più rigide.

Rischio taglio fondi e appello alla trasparenza

Il sindacato evidenzia come i 500 euro annuali fossero già considerati insufficienti per coprire i costi reali della formazione insegnanti, tra corsi, materiali e strumenti digitali. Un eventuale taglio delle risorse trasformerebbe il bonus in un contributo puramente simbolico, vanificandone lo scopo. Per la FLC CGIL, la formazione continua è un investimento strategico per l'intero sistema educativo, non un beneficio accessorio. Per queste ragioni, si chiede al Ministero di chiarire al più presto le tempistiche per la riattivazione della piattaforma e, soprattutto, di confermare che l'importo resterà invariato, garantendo la libertà di scelta dei docenti senza introdurre ulteriori vincoli burocratici.

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