Carta docente, FLC CGIL: 'Ancora disagi per molti precari'
La Carta docente resta bloccata per molti insegnanti con sentenza favorevole nonostante le promesse ministeriali di sblocco immediato.
La Carta docente continua ad essere al centro di gravi disservizi tecnici che ne limitano l'utilizzo. Nonostante il Ministero dell'Istruzione e del Merito avesse garantito lo sblocco dei fondi e l'accredito delle somme arretrate entro il 19 novembre, molti docenti precari con sentenza favorevole non riescono ancora ad accedere alla piattaforma ministeriale per utilizzare il bonus 500 euro.
Carta docente ancora inaccessibile per i supplenti
Le recenti dichiarazioni del Ministro Valditara avevano acceso le speranze, indicando una data precisa per la riattivazione dei portafogli digitali e il recupero dei residui. Tuttavia, la realtà riscontrata dagli utenti è ben diversa: migliaia di insegnanti con contratto a termine, che hanno vinto ricorsi legali, si trovano tuttora di fronte a un sistema bloccato. Al momento non è possibile visualizzare gli importi spettanti né generare i buoni spesa necessari per l'acquisto di libri e tecnologie. Questa situazione impedisce di fatto l'esecuzione dei giudizi di ottemperanza, lasciando i lavoratori in un limbo burocratico che rischia di svuotare di significato le decisioni dei tribunali competenti.
Ritardi e problemi gestionali del ministero
Il quadro delle criticità si aggrava ulteriormente guardando alle prospettive future. Per l'anno scolastico 2025/2026, l'accesso al beneficio economico sarà possibile per tutti solo a partire dal prossimo gennaio, una tempistica che compromette seriamente la formazione in servizio. Poiché le istituzioni scolastiche pianificano i corsi di aggiornamento all'inizio delle lezioni, questi fondi risulteranno inutilizzabili per metà anno. Sebbene il MIM giustifichi tale rinvio con la necessità tecnica di includere nel calcolo anche i lavoratori precari, molti osservatori denunciano quella che appare come una palese incapacità gestionale. Tale slittamento penalizza l'aggiornamento professionale, che rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la qualità della scuola pubblica italiana.
La tutela dei diritti dei lavoratori
Le attuali modalità operative del Ministero appaiono poco rispettose verso le legittime aspettative del personale scolastico. Annunciare ufficialmente l'accessibilità della piattaforma per alcune categorie, per poi smentirla nei fatti a causa di errori tecnici, viene percepito da molti come un atto quasi derisorio. L'inefficienza del sistema colpisce duramente chi ha dovuto sostenere spese legali e lunghe vertenze per vedere riconosciuto un proprio diritto fondamentale. È ormai urgente un intervento tecnico risolutivo che garantisca la piena fruizione delle risorse assegnate senza ulteriori ostacoli amministrativi. Il rispetto delle sentenze non può essere opzionale, ma deve rappresentare un dovere istituzionale prioritario per assicurare dignità all'intera categoria docente.