Cittadinanza dopo 10 anni di scuola: lo 'Ius Italiae' di Forza Italia infiamma il dibattito politico e scuote la maggioranza

Forza Italia propone lo Ius Italiae con cittadinanza dopo 10 anni di scuola ma Lega e FdI si oppongono mentre le opposizioni aprono al confronto parlamentare

09 luglio 2025 09:08
Cittadinanza dopo 10 anni di scuola: lo 'Ius Italiae' di Forza Italia infiamma il dibattito politico e scuote la maggioranza - inclusione scolastica
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Forza Italia rilancia il dibattito sulla cittadinanza agli studenti stranieri con la proposta “Ius Italiae”, che prevede l’accesso dopo 10 anni di scuola. La Lega e FdI gridano al tradimento, mentre le opposizioni si dicono pronte al confronto. Intanto, nelle scuole italiane ci sono quasi un milione di alunni che si sentono già parte del Paese

'Ius Italiae', la proposta che spacca la maggioranza

Forza Italia ha presentato in Parlamento una nuova proposta sul riconoscimento della cittadinanza italiana agli studenti stranieri, denominata “Ius Italiae”. Il testo prevede che possa ottenerla chi ha frequentato per almeno dieci anni il sistema scolastico italiano con esito positivo. Antonio Tajani ha assicurato che la proposta è “coerente con il programma del centrodestra” e si è detto disponibile a discutere anche con le opposizioni.
L’iniziativa, tuttavia, ha riacceso forti tensioni nella maggioranza: Lega e Fratelli d’Italia hanno bocciato il testo definendolo “politicamente irricevibile” e privo di realismo, sostenendo che si tratta di un tema non prioritario rispetto alle esigenze del Paese.

Le reazioni delle opposizioni e il confronto parlamentare

Di fronte al gelo dei suoi alleati, Forza Italia ha raccolto segnali di apertura dai banchi dell’opposizione. Il Movimento 5 Stelle ha definito lo Ius Scholae una “battaglia storica” e ha chiesto l’approvazione immediata. Azione e Italia Viva si sono dette pronte a sostenere il percorso, purché si apra un dialogo reale in Aula.
Il Partito Democratico ha proposto di avviare l’iter in commissione, giudicando però la proposta “molto parziale e distante” dalla propria visione. I dem propongono un modello più inclusivo, che integra i principi dello ius soli e dello ius scholae, con soglie più flessibili e percorsi scolastici più brevi per l’accesso alla cittadinanza.

Differenze tra i modelli di cittadinanza proposti

Il disegno di legge di Forza Italia si fonda sul principio dello “Ius Italiae”, rivolto ai minori stranieri nati in Italia o arrivati prima dei 5 anni, che abbiano risieduto ininterrottamente per dieci anni e completato l’intero ciclo dell’obbligo scolastico. La domanda può essere presentata a 16 anni da un genitore o direttamente al compimento dei 18 anni.
Il PD propone una doppia via: cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori con almeno un anno di residenza regolare, oppure per chi arriva entro i 12 anni e frequenta almeno cinque anni di scuola. Prevede anche agevolazioni per studenti meritevoli nello sport. Si tratta dunque di due approcci molto diversi, uno più restrittivo e l’altro più inclusivo.

Alunni 'stranieri' nelle scuole il dibattito sulla cittadinanza: la realtà italiana mostra numeri in forte crescita

I numeri mostrano una presenza significativa e crescente. Secondo il Ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2024/2025 sono 864.425 gli studenti stranieri iscritti nelle scuole italiane, pari al 12,22% del totale nazionale.
La Lombardia guida con oltre 220mila presenze, seguita da Emilia Romagna (107.147) e Veneto (91.096). Le scuole primarie accolgono il maggior numero di alunni stranieri (322.014), seguite da quelle secondarie di secondo grado (226.125), dalle medie (209.074) e dalla scuola dell’infanzia (107.212).
Una parte significativa di questi studenti si sente culturalmente italiana: vive, cresce e si forma nel nostro Paese, ma rimane giuridicamente esclusa. È su questi giovani che si concentra il cuore del dibattito politico e culturale.

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