Compiti per le vacanze: perché sono inutili secondo il pediatra Farnetani
Il pediatra Italo Farnetani spiega perché i compiti delle vacanze sono inutili e dannosi per il benessere e riguardano la tutela i diritti dei bambini.
La proposta del pediatra Italo Farnetani di abolire i compiti delle vacanze accende il dibattito. Secondo l'esperto, obbligare gli alunni a studiare durante l'estate non è solo inutile ma dannoso per il loro benessere psicofisico, violando il diritto fondamentale al riposo.
Tutti contro i compiti per le vacanze: una questione di benessere
Il pediatra Italo Farnetani sostiene da anni una battaglia contro i compiti estivi, fondata sul benessere dei più piccoli. Costringere un bambino a rimanere seduto a una scrivania, specialmente con alte temperature, risulta controproducente. Questa forzatura genera uno stress non necessario e impedisce agli alunni di ricaricare le energie in modo naturale, compromettendo la resilienza che solo una vera pausa estiva può garantire.
Il fondamento scientifico
La posizione di Farnetani non costituisce un attacco all'istituzione scolastica, ma una riflessione basata sull'apprendimento. Le nozioni assimilate durante l'anno scolastico, chiarisce il medico, beneficiano di una memorizzazione a lungo termine. Un'interruzione estiva non solo non compromette il bagaglio culturale, ma permette di consolidarlo in modo più efficace. L'imposizione dei compiti, al contrario, porta spesso a uno svolgimento meccanico e privo di reale valore formativo.
I diritti dell'infanzia
L'argomentazione del pediatra si rafforza con il richiamo alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, un trattato ratificato dall'Italia nel 1991. In particolare, vengono citati l'articolo 12, che garantisce ai minori il diritto di esprimere la propria opinione, e l'articolo 31, che riconosce il diritto al riposo e al tempo libero. Questi non sono favori, ma principi giuridici che devono essere tutelati per assicurare una crescita equilibrata.
L'alternativa formativa
Farnetani sottolinea come gli studenti che contestano i compiti siano spesso alunni meritevoli che rivendicano un giusto riposo. L'alternativa proposta è un invito a vivere esperienze concrete: praticare sport, giocare all'aria aperta e favorire la socializzazione. Queste attività sono cruciali per la crescita personale e per l'acquisizione di quelle competenze trasversali che i soli libri non possono fornire. Per questo, il medico lancia un appello diretto all'Autorità garante per l'infanzia.
Il contenuto in sintesi...
La posizione del pediatra Farnetani si fonda sul benessere psicofisico, su basi scientifiche e sui diritti dei bambini. Il riposo estivo e le esperienze di vita sono considerati elementi formativi essenziali, più utili di uno studio forzato e controproducente.