Concorso scuola e risarcimento per abuso di contratti a termine: cosa dice la Cassazione

Il superamento del concorso scuola non elimina il diritto al risarcimento per l'abuso dei contratti a termine. Lo chiarisce la Cassazione.

25 ottobre 2025 15:00
Concorso scuola e risarcimento per abuso di contratti a termine: cosa dice la Cassazione - Corte di Cassazione
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Superare il concorso scuola non annulla il diritto al risarcimento per i docenti che hanno subito un abuso di contratti a termine. Anche chi ottiene l'immissione in ruolo mantiene la possibilità di rivalersi. La Corte di Cassazione ha confermato questo principio, chiarendo che le procedure concorsuali non sanano la reiterazione abusiva dei contratti passati.

Il chiarimento legale sul risarcimento

Molti docenti precari si interrogano sulla sorte del diritto al risarcimento una volta ottenuta la stabilizzazione. L'assunzione a tempo indeterminato cancella l'abuso subito negli anni precedenti? La risposta è stata fornita chiaramente dall'avvocato Walter Miceli (Anief) su Orizzontescuola TV, il quale ha negato questa eventualità. L'esperto ha confermato che il superamento del concorso non esclude affatto il diritto ad essere risarciti. Questo principio tutela i lavoratori della scuola che per anni hanno visto reiterare contratti a termine in modo illegittimo, spesso coprendo cattedre vacanti e disponibili, dunque posti stabili, senza adeguate misure di stabilizzazione.

Concorso scuola e le sentenze della Cassazione

Il punto fermo della giurisprudenza italiana è rappresentato dalla sentenza n. 18698/2022 della Corte di Cassazione. Questa pronuncia cruciale ha stabilito in modo inequivocabile che l'indizione di un concorso non è, di per sé, una misura sufficiente a sanare la situazione di abuso pregressa. Anche il superamento della procedura concorsuale da parte del docente non elimina l'abusiva reiterazione dei contratti subita in passato. Di conseguenza, il concorso scuola e l'eventuale immissione in ruolo sono percorsi che non interferiscono con il diritto acquisito a ricevere un indennizzo per il danno subito. L'abuso si configura nel momento in cui la successione dei contratti supera i limiti temporali previsti dalla legge, e il risarcimento spetta indipendentemente dagli esiti futuri della carriera.

Il ruolo della Corte di Giustizia Europea

A monte delle decisioni nazionali, vi è il diritto europeo, specificamente la direttiva 1999/70/CE sull'accordo quadro relativo ai contratti a tempo determinato. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, intervenuta sulla questione (causa C-282/2019 del 13 gennaio 2022), ha ribadito che gli Stati membri devono prevedere misure efficaci per prevenire e sanzionare l'abuso. L'utilizzo sistematico di contratti a tempo determinato da parte del sistema scolastico italiano per coprire cattedre vacanti e disponibili viola questa direttiva. L'indizione di concorsi, se non idonea a garantire la stabilizzazione in tempi certi, non è stata ritenuta una misura sufficiente a sanare l'abuso. Pertanto, l'unica sanzione effettiva rimane il riconoscimento di un risarcimento per il danno patito dai docenti precari.

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