Conferma docente sostegno: udienza sul ricorso Anief fissata a maggio 2026

Il giudizio sulla norma per la continuità didattica e la conferma docente sostegno arriverà tra due anni: ecco lo scenario attuale.

20 novembre 2025 10:30
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Conferma docente di sostegno
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La decisione giuridica definitiva sulla conferma docente sostegno si farà attendere ancora a lungo: l’udienza per il ricorso promosso dal sindacato Anief è stata calendarizzata per il 6 maggio 2026. Una tempistica che lascia spazio all’applicazione della norma, impattando sulla continuità didattica e sulle famiglie. Il sindacato contesta la violazione del principio di merito nelle assegnazioni, temendo derive clientelari all'interno del sistema scolastico statale.

I numeri della conferma docente sostegno

L’attesa per il verdetto riguardante la legittimità della nuova normativa ministeriale sarà piuttosto lunga. L’udienza pubblica è stata fissata per il prossimo 6 maggio 2026, lasciando di fatto un ampio margine temporale all'efficacia delle regole attuali in vista del nuovo anno scolastico. Nel corso dell'ultimo avvio delle lezioni, circa 50mila famiglie italiane hanno esercitato l'opzione prevista dal decreto, permettendo ai propri figli di mantenere lo stesso insegnante dell'anno precedente. Questa procedura, finalizzata a garantire la stabilità educativa, è stata prorogata dal Ministero dell'Istruzione e del Merito anche per il prossimo biennio, nonostante le incertezze giuridiche pendenti e le critiche sollevate da diverse sigle sindacali.

Le ragioni del ricorso al Tar

Il sindacato Anief ha sollevato eccezioni formali e sostanziali contro il DM 32 del 26 febbraio 2024. La contestazione principale riguarda la presunta violazione delle graduatorie di merito, considerate il pilastro del reclutamento pubblico trasparente. Secondo i ricorrenti, il meccanismo basato sulla richiesta delle famiglie rischia di scavalcare i docenti specializzati in possesso di punteggi più alti, favorendo talvolta candidati con meno titoli o esperienza specifica. Si teme l'instaurazione di un sistema che si allontana dai criteri oggettivi di selezione, introducendo dinamiche ritenute incompatibili con i principi di imparzialità e buon andamento che dovrebbero sempre regolare l'azione della Pubblica Amministrazione.

Effetti sulle supplenze e criticità

L’applicazione della norma ha avuto un impatto tangibile e immediato sulle procedure di inizio anno scolastico. Le conferme sono avvenute in occasione del cosiddetto bollettino zero, anticipando le nomine che, nella maggior parte dei casi, sarebbero comunque spettate a quei docenti. Se da un lato ciò ha permesso di snellire l'assegnazione delle supplenze tramite algoritmo, dall'altro ha generato forte malcontento tra i precari storici. La preoccupazione diffusa è che tale modello possa favorire logiche discrezionali, a discapito della qualità dell'insegnamento e dei diritti degli alunni con disabilità, creando un precedente complesso e dibattuto per il futuro del reclutamento nel settore del sostegno.

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