Consenso familiare educazione affettivo-sessuale: Carfagna (Noi Moderati) contro l'obbligo

Mara Carfagna presenta un OdG al ddl Valditara per eliminare il consenso familiare obbligatorio su parità e lotta alla violenza.

10 novembre 2025 09:00
Consenso familiare educazione affettivo-sessuale: Carfagna (Noi Moderati) contro l'obbligo - Mara Carfagna
Mara Carfagna
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L'obbligo del consenso familiare per i corsi su parità e contrasto alla violenza nelle scuole è al centro del dibattito. Mara Carfagna (Noi Moderati) ha presentato un ordine del giorno al ddl Valditara per chiederne l'esclusione. L'obiettivo è garantire che l'educazione affettivo-sessuale e i temi della non violenza, già parte dell'educazione civica obbligatoria, siano accessibili a tutti gli studenti senza filtri familiari.

La proposta di Carfagna sul ddl Valditara

L'iniziativa parlamentare arriva da Mara Carfagna, esponente di Noi Moderati, che interviene sul disegno di legge Valditara. L'azione si concretizza nella presentazione di un ordine del giorno mirato a modificare un aspetto cruciale della normativa: l'obbligo del consenso familiare. La richiesta è di escludere la necessità dell'approvazione dei genitori per la partecipazione degli studenti a percorsi formativi specifici. Questi includono l'educazione affettivo-sessuale, con un focus particolare sui temi dell'uguaglianza, della parità di genere e del contrasto a ogni forma di violenza. L'obiettivo dichiarato è evitare che il consenso preventivo delle famiglie possa rappresentare un ostacolo alla fruizione di contenuti ritenuti fondamentali per la crescita civile degli studenti, garantendo omogeneità nell'offerta formativa.

Consenso familiare e l'obbligo dell'educazione civica

Secondo quanto riferito dalla stessa Carfagna, la proposta avrebbe già incassato un preliminare sostegno dall'esecutivo. La parlamentare ha infatti parlato di "un impegno ad approvare" l'ordine del giorno ricevuto dal governo. La garanzia ottenuta si baserebbe su un presupposto normativo chiaro: i temi in questione non sono materie facoltative. L'argomentazione centrale è che l'uguaglianza e la parità sono già contemplate nelle linee guida sull'educazione civica. Di conseguenza, rientrando in un ambito formativo obbligatorio per legge, il contrasto alla violenza e l'educazione al rispetto non dovrebbero essere soggetti ad alcun consenso preventivo. Carfagna ha ribadito l'intenzione di procedere: "Presenterò quell'ordine del giorno con l'impegno del governo a dare parere favorevole".

La richiesta di rendere strutturali le campagne di sensibilizzazione

L'iniziativa attuale si inserisce in un percorso che l'esponente di Noi Moderati aveva già avviato in passato. Carfagna ha infatti ricordato la prima campagna di sensibilizzazione promossa nel 2009, quando era ministro, insieme all'allora titolare dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Quell'iniziativa si basò sulla sottoscrizione di un protocollo d’intesa specifico. L'obiettivo era sostenere attivamente l'informazione e la formazione nelle scuole, promuovendo una cultura dell'educazione al rispetto. Il progetto prevedeva il coinvolgimento attivo dell'associazionismo femminile e delle realtà Lgbtq+. Secondo la parlamentare, quel modello, ripreso anche dai governi successivi, ha dimostrato la sua validità. Per questa ragione, Carfagna ha sottolineato "l'opportunità di rendere strutturale" questo tipo di percorso informativo.

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