Contratto scuola, definiti aumenti 2025/27: 142 euro in più per i docenti
L'incontro all'Aran definisce gli aumenti per il triennio 2025/27 e pone le basi per chiudere il contratto scuola 2022/24.
Giornata decisiva per il rinnovo del contratto scuola. Durante l'incontro odierno all'Aran, sono state presentate le prospettive economiche per il personale. Si è discusso del triennio 2022-2024, ma anche delle prossime buste paga del 2025/27. Annunciati aumenti per docenti e personale Ata. Le trattative sembrano vicine alla conclusione, con fondi già stanziati.
Gli aumenti previsti per il triennio 2025-2027
L'incontro odierno presso l'Aran ha portato chiarezza sulle prospettive retributive future del comparto istruzione. Come riportato da Stefano Cavallini, rappresentante sindacale di Anief, l'attenzione si è concentrata sugli sviluppi economici previsti dalla legge di bilancio dello scorso anno. Per il triennio 2025-2027, è stato confermato un incremento contrattuale pari al 5,40% per tutto il personale. Questa percentuale si traduce in cifre concrete che andranno a impattare direttamente le buste paga del personale scolastico, universitario e della ricerca.
Nello specifico, i dati forniti durante la riunione delineano un aumento medio di circa 142 euro mensili per il personale docente. Parallelamente, anche il personale Ata (Ausiliario, Tecnico e Amministrativo) vedrà un incremento stimato intorno ai 104 euro mensili. È fondamentale sottolineare che queste cifre, come precisato da Cavallini, si riferiscono esclusivamente al ciclo contrattuale 2025-2027, per il quale la legge di bilancio aveva già definito una specifica previsione di spesa, anticipando le future negoziazioni.
Contratto scuola 2022-2024: le risorse per la chiusura
Sebbene l'incontro abbia chiarito le prospettive future, il nodo centrale resta la chiusura del contratto scuola 2022-2024. Su questo fronte, l'indicazione fornita all'Aran è di utilizzare tutte le risorse finanziarie disponibili per giungere a una firma in tempi brevi. Si tratta di un pacchetto economico significativo, destinato a circa 1,2 milioni di lavoratori del settore. Le cifre messe sul tavolo sono il risultato di diverse fonti di finanziamento stanziate negli ultimi provvedimenti normativi.
Il dettaglio dei fondi comprende 2.962,5 milioni di euro derivanti dalla legge di bilancio 2024 e ulteriori 102,7 milioni previsti dalla Manovra 2025. A questi si aggiungono 240 milioni stanziati come risorsa una tantum, grazie a un intervento specifico del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), formalizzato tramite il decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127. Questa liquidità è cruciale per definire gli arretrati e gli adeguamenti del biennio trascorso, portando a termine un negoziato atteso.
La strategia del Ministero e gli aumenti attesi
La linea politica indicata dal ministro Valditara è inequivocabile: accelerare la chiusura del contratto 2022-2024. Questa urgenza non è casuale, ma strategica. Risolvere il negoziato attuale permette di avviare immediatamente le trattative per il triennio 2025-2027, per cui le coperture sono già state definite a bilancio. L'obiettivo è garantire quella continuità contrattuale necessaria per proteggere il potere d'acquisto dei lavoratori dall'inflazione registrata.
Se questa strategia avesse successo, si tratterebbe del terzo rinnovo contrattuale in soli quattro anni di governo. In termini pratici, per il contratto 2022-2024, i calcoli attuali parlano di un aumento medio stimato di 150 euro per i docenti e 110 euro per il personale Ata, corrispondente a un incremento del 6% su base annua. Il mandato all'Aran è di procedere speditamente per ridurre il divario temporale tra scadenze e rinnovi effettivi in tutto il pubblico impiego.