Detrazione libri di testo: l'emendamento alla Manovra di Gelmini-Versace, di cosa si tratta?
Un emendamento alla Manovra di Noi Moderati propone una detrazione libri di testo del 22%. Si valutano due opzioni: per tutti o con tetto ISEE.
Affrontare il caro-libri è l'obiettivo di una nuova proposta di Noi Moderati inserita nella discussione sulla Legge di Bilancio. L'emendamento mira a introdurre una detrazione libri di testo per le scuole superiori. La misura, firmata Gelmini-Versace, prevede uno sgravio IRPEF del 22% e considera due possibili versioni: una universale e una legata all'ISEE.
La nuova proposta contro il caro-libri
La spesa per l'acquisto dei volumi scolastici rappresenta un onere significativo per i bilanci familiari all'inizio di ogni anno accademico, specialmente per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Per rispondere a questa esigenza, le senatrici Mariastella Gelmini e Giusy Versace di Noi Moderati hanno formalmente presentato un emendamento alla Manovra finanziaria attualmente in discussione. L'intento della proposta è quello di alleggerire questo peso economico attraverso un meccanismo di recupero fiscale diretto, applicabile alle spese scolastiche sostenute dalle famiglie italiane.
Come funzionerebbe la detrazione libri di testo
L'emendamento suggerisce l'introduzione di una detrazione IRPEF specifica, quantificata nella misura del 22%, destinata alle spese per l'acquisto dei libri di testo necessari. Questa agevolazione fiscale riguarderebbe esplicitamente sia i volumi cartacei tradizionali sia i moderni formati digitali, a patto che siano inclusi nelle liste adozionali ufficiali dell'istituto frequentato. Un vincolo fondamentale della proposta, tuttavia, è la clausola di "non-cumulo", che impedirebbe ai beneficiari di sommare questa detrazione ad altre forme di sostegno pubblico, come bonus regionali o comunali, per la medesima finalità di acquisto.
Le due versioni al vaglio: universale o con tetto ISEE
Le firmatarie hanno sottoposto all'esame due differenti ipotesi operative per l'applicazione della misura, ciascuna con implicazioni diverse per la platea dei beneficiari e per i conti pubblici. La prima opzione estende la detrazione a tutte le famiglie con figli nelle scuole superiori, con un costo stimato per lo Stato di 67 milioni di euro annui a partire dal 2026, coperto dal Fondo esigenze indifferibili. La seconda versione, più restrittiva, limita il beneficio ai soli nuclei familiari che presentano un indicatore ISEE non superiore alla soglia di 35.000 euro, dimezzando l'impatto finanziario a 33 milioni annui.