Lo sciopero è diritto costituzionale intoccabile: lo conferma il ministro Calderone

Il ministro assicura che il diritto di sciopero resta una libertà costituzionale intoccabile nel pieno rispetto delle regole e dei cittadini.

27 novembre 2025 14:00
Lo sciopero è diritto costituzionale intoccabile: lo conferma il ministro Calderone - Marina Elvira Calderone
Marina Elvira Calderone
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Durante il recente question time alla Camera, il ministro del Lavoro Marina Calderone ha ribadito con fermezza che il diritto di sciopero rappresenta un pilastro intoccabile della nostra democrazia. Il governo non ha alcuna intenzione di mettere in discussione questa libertà costituzionale, garantendo al contempo il pieno rispetto delle regole a tutela di tutti i cittadini.

La tutela del diritto di sciopero

Il ministro del Lavoro ha voluto chiarire in modo inequivocabile la posizione ufficiale dell'esecutivo riguardo alle agitazioni sindacali. Secondo quanto riferito in aula, non vi è alcuna volontà politica di indebolire le prerogative dei sindacati o dei dipendenti. Le rivendicazioni dei lavoratori costituiscono un momento essenziale della dialettica democratica e uno strumento legittimo, storicamente consolidato, per manifestare le proprie istanze e il proprio dissenso. Calderone ha evidenziato come tale principio sia saldamente ancorato nella nostra Carta fondamentale. Pertanto, ogni ipotesi di limitazione o di revisione in senso restrittivo viene categoricamente smentita, confermando la ferma intenzione di preservare questo strumento di partecipazione sociale come leva fondamentale di confronto.

Equilibrio tra tutele e servizi

Un punto nevralgico dell'intervento ha riguardato la necessità di trovare un bilanciamento costante tra le istanze di chi protesta e le esigenze della collettività. Non esiste alcuna strategia volta a delegittimare l'azione dei corpi intermedi o a comprimere gli spazi di sciopero. Tuttavia, il ministro ha posto l'accento sull'importanza cruciale di mantenere un quadro di certezza normativa che tuteli, contemporaneamente, i diritti inalienabili degli utenti dei servizi pubblici. In questo scenario complesso, il Ministero conferma il totale rispetto per le valutazioni tecniche e l'autonomia della Commissione di garanzia, l'autorità indipendente deputata alla vigilanza. L'obiettivo dichiarato è quello di armonizzare la funzionalità del Paese con la legittima espressione del disagio lavorativo.

Nessuna modifica all'assetto normativo

In conclusione del suo intervento, il ministro ha escluso qualsiasi intervento legislativo volto a modificare l'attuale assetto costituzionale in materia di lavoro. Il governo, pur essendo pienamente consapevole delle oggettive e complesse difficoltà dei settori produttivi, non ha in programma di alterare le regole del gioco attuali. La cornice normativa vigente rimarrà inalterata, continuando a fungere da garanzia imprescindibile sia per le imprese che per i dipendenti. La titolare del dicastero ha ribadito che il dialogo sociale deve proseguire sui binari consolidati della trattativa, evitando stravolgimenti legislativi. La priorità dell'azione di governo resta quella di affrontare le criticità reali mantenendo intatte le garanzie democratiche esistenti per tutte le parti sociali.

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