Docenti e ATA: niente più pensione d’ufficio a 65 anni

Pensione scuola 2026: eliminato il collocamento d’ufficio a 65 anni. Obbligo solo al raggiungimento dei 67 anni con requisiti.

14 ottobre 2025 17:56
Docenti e ATA: niente più pensione d’ufficio a 65 anni - Riforma Pensioni
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Con l’entrata in vigore della legge 30 dicembre 2024, n. 207, il meccanismo che permetteva alla Pubblica Amministrazione di pensionare d’ufficio i dipendenti con i requisiti per l’anticipata viene definitivamente cancellato. Una svolta importante per i lavoratori pubblici, che vedranno maggiore flessibilità nella gestione della fine del rapporto di lavoro.

Addio al pensionamento d’ufficio: si va in pensione solo a 67 anni

La circolare del Ministero dell’Istruzione del 25 settembre 2025 recepisce ufficialmente le novità introdotte dai commi 162, 163 e 164 della legge di bilancio. Da ora in poi, la cessazione automatica del servizio a 65 anni non sarà più possibile, anche se il dipendente ha raggiunto i requisiti per la pensione anticipata.

Il pensionamento obbligatorio scatterà solo al compimento dell’età ordinamentale, fissata per il 2026 a 67 anni, e solo se sono maturati i requisiti per la pensione di vecchiaia: almeno 20 anni di contributi e, per chi ha cominciato a versare dopo il 1996, il raggiungimento della soglia minima dell’assegno prevista dalla normativa.

Pensione tra settembre e dicembre 2026: serve domanda

Un altro aspetto cruciale chiarito dalla circolare riguarda chi compie 67 anni tra settembre e dicembre 2026. In questi casi, la cessazione del servizio non sarà automatica, ma potrà avvenire solo su richiesta dell’interessato. La domanda va presentata entro il 21 ottobre 2025, seguendo le consuete modalità previste per il personale della Pubblica Amministrazione.

Questo nuovo orientamento rafforza il principio di volontarietà, permettendo ai lavoratori di pianificare l’uscita dal mondo del lavoro in base alle proprie esigenze personali e familiari, senza imposizioni da parte dell’amministrazione.

Pensione a 66 anni e 7 mesi: restano le deroghe per alcune categorie

Restano in vigore le agevolazioni previste dalla legge 205/2017, che consentono ad alcune categorie di accedere alla pensione di vecchiaia già a 66 anni e 7 mesi. Per ottenere questo beneficio, i lavoratori devono aver maturato 30 anni di contributi entro il 31 agosto dell’anno in corso.

Attenzione però: in questo caso non si applica il cumulo contributivo previsto dalla legge 228/2012. Si tratta di una deroga significativa, che continua a rappresentare un’opportunità per specifici profili professionali, soprattutto nel comparto scolastico e sanitario.

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