Docenti precari e supplenze 2025/26: 20mila posti vacanti

Quasi 20mila posti non assegnati e oltre 180mila supplenze annuali: scuola fortemente precaria con effetti su continuità e inclusione.

08 ottobre 2025 11:23
Docenti precari e supplenze 2025/26: 20mila posti vacanti - precariato
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L’avvio dell’anno scolastico 2025/26 conferma il ricorso massiccio alle supplenze annuali e la difficoltà nel completare le immissioni in ruolo dei docenti. Tra mancate stabilizzazioni e posti non assegnati, la scuola italiana resta fortemente precaria, con ripercussioni su continuità didattica e inclusione.

Immissioni in ruolo e posti non assegnati

Dei 48.504 posti autorizzati per le immissioni in ruolo, a fronte di 52.885 cattedre vacanti, al 24 settembre risultano 29.685 docenti assunti a tempo indeterminato, con la possibilità di altri 4.403 assunzioni entro dicembre 2025. Tra questi, 18.566 docenti sono stati reclutati tramite procedure Pnrr, mentre gli idonei del concorso 2020 ammontano a 1.821 unità.

Per gli insegnanti di religione cattolica (IRC) le assunzioni a tempo indeterminato si fermano a 6.022 unità. Nonostante il contingente autorizzato, resta dunque un gap di quasi 20mila posti non coperti, a causa della mancanza di abilitati in alcune classi di concorso e province, inclusi i docenti specializzati su sostegno.

Supplenze annuali in aumento

Al 24 settembre risultano 182.641 contratti a tempo determinato, comprensivi di posti comuni e sostegno, con 76.100 supplenze sul sostegno e 44.926 conferme derivanti dalle richieste delle famiglie. Nel 2023 i contratti annuali erano 234.576, su un totale di 943.680 docenti in servizio, segnando un raddoppio del precariato dal 2015, passato dal 12% al 24%.

Questi dati evidenziano che la scuola italiana continua a reggersi su un modello emergenziale, in cui le supplenze annuali rappresentano una quota significativa dell’organico, con effetti negativi sulla stabilità didattica e sulla continuità educativa, in particolare per gli studenti con bisogni speciali.

Il commento dei sindacati e le criticità strutturali

Giuseppe D’Aprile, segretario generale Uil Scuola Rua, sottolinea che i numeri certificano una precarietà strutturale, dove il lavoro a termine è diventato la regola. Sul sostegno, migliaia di alunni si trovano ogni anno con docenti diversi rispetto all’anno precedente, compromettendo continuità didattica e qualità dell’inclusione.

Secondo il sindacalista, è indispensabile assumere a tempo indeterminato tutti i docenti specializzati, sfruttando concorsi, idonei e graduatorie Gps. Critica anche il sistema di reclutamento, che ritarda le immissioni in ruolo, logorando gli insegnanti e indebolendo l’insegnamento. D’Aprile propone un piano straordinario di assunzioni e l’apertura completa delle graduatorie, trasformando l’organico di fatto in organico di diritto e ponendo fine alla gestione emergenziale che si ripete ogni anno.

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