Docenti precari scrivono a Mattarella: 'Stabilizzazione subito per salvare la scuola pubblica'
Oltre 250mila docenti precari scrivono al Presidente Mattarella per chiedere la stabilizzazione immediata. Emergenza educativa, tagli e stipendi bassi.


Oltre 250mila docenti precari. È questo il dato allarmante che ha spinto migliaia di insegnanti a scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo un intervento urgente per fermare un’emergenza che mina la qualità dell’istruzione pubblica. L’anno scolastico 2024-2025 si apre con numeri in crescita: secondo il Portale Unico della Scuola, le supplenze sono passate da 224.958 nel 2021-22 a 234.576 nel 2022-23, confermando un trend in costante aumento. A rimetterci sono soprattutto gli studenti, costretti a cambi di insegnante durante l’anno e privati della continuità didattica, un elemento fondamentale per il successo formativo.
Emergenza educativa e allarme competenze: i dati del CENSIS
Secondo l’ultimo rapporto CENSIS, il 43,5% degli studenti italiani non raggiunge le competenze minime in italiano. Una percentuale preoccupante che si lega direttamente all’instabilità del personale scolastico. Il cambio frequente di docenti incide negativamente sull’apprendimento, aumentando il divario educativo e penalizzando soprattutto le aree più fragili del Paese. In questo scenario, l’urgenza di garantire un corpo insegnante stabile diventa prioritaria per salvaguardare il diritto allo studio e rilanciare l’intero sistema scolastico.
Procedure di reclutamento sotto accusa: 'Sistema inadeguato e penalizzante per i docenti precari'
Il Movimento Idonei Esclusi, che rappresenta numerosi insegnanti in attesa di stabilizzazione, ha inviato una lettera formale al Quirinale per denunciare le criticità del sistema di reclutamento attuale. La gestione dei concorsi, spesso irregolare e soggetta a continui rinvii, viene percepita come uno strumento di contenimento della spesa pubblica, a scapito della qualità dell’insegnamento. I contratti a termine, oltre a negare ogni forma di programmazione professionale, offrono stipendi bassi, insufficienti persino a sostenere le spese di affitto in molte città italiane. Intanto, l’Unione Europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’abuso dei contratti a tempo determinato nella scuola.
La richiesta al Presidente Mattarella: assunzioni immediate e dignità al lavoro docente
Gli insegnanti chiedono al Capo dello Stato un intervento di moral suasion per fermare la moratoria sui concorsi e procedere con l’assunzione a tempo indeterminato dei docenti già risultati idonei. Un’urgenza confermata anche dal rapporto NFER, secondo cui il 44% degli insegnanti italiani sarebbe intenzionato a lasciare la professione. Nelle scuole secondarie, inoltre, 10 materie su 17 rischiano di restare senza copertura. “La soluzione è chiara”, affermano i portavoce Luigi Sofia e Marta Olmi: stabilizzare i docenti idonei, per garantire continuità didattica, valorizzare il ruolo dell’insegnante e offrire agli studenti un’istruzione pubblica di qualità.