Edilizia scolastica: richieste di Gilda dopo il crollo di un controsoffitto a Roma

La sicurezza nelle scuole torna prioritaria. Il sindacato Gilda interviene dopo il crollo di un controsoffitto a Roma sull'edilizia scolastica.

A cura di Scuolalink Scuolalink
19 ottobre 2025 09:30
Edilizia scolastica: richieste di Gilda dopo il crollo di un controsoffitto a Roma - Vito Carlo Castellana
Vito Carlo Castellana
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Un crollo in un istituto di Roma riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle scuole. L'episodio solleva preoccupazioni sulla manutenzione degli edifici. La Gilda degli Insegnanti interviene, sottolineando l'urgenza di un monitoraggio strutturale. Il sindacato invoca un ritorno alla gestione statale per l'edilizia scolastica, definendo la sicurezza un prerequisito fondamentale.

Il crollo a Roma e la reazione del sindacato

Un grave episodio ha scosso un istituto scolastico della capitale. Il crollo di un controsoffitto ha riproposto con urgenza il tema della sicurezza nelle scuole. Fortunatamente, l'incidente non ha causato feriti gravi, ma ha generato forte preoccupazione. Studenti e personale vivono la scuola come un luogo protetto. Dovrebbe essere una seconda casa, dedicata all'apprendimento e alla crescita. Questo evento mina il clima di serenità necessario. La Gilda degli Insegnanti è intervenuta prontamente sulla questione. Il coordinatore nazionale, Vito Carlo Castellana, ha definito l'accaduto "preoccupante". L'episodio evidenzia una vulnerabilità strutturale non più tollerabile. La sicurezza fisica è un prerequisito indispensabile per l'istruzione. Senza di essa, l'intero processo formativo è compromesso.

Il problema dell'edilizia scolastica e la gestione locale

Secondo la Gilda, la radice del problema risiede nella gestione attuale. L'edilizia scolastica è stata per troppo tempo delegata agli enti locali. Questa frammentazione delle competenze rende difficile un controllo uniforme. Lo Stato centrale deve riappropriarsi del suo ruolo di garante. La manutenzione degli edifici scolastici richiede investimenti costanti e programmati. Spesso le risorse locali non sono sufficienti a coprire le necessità. Si creano così situazioni di rischio potenziale. Il sindacato critica un sistema che appare inadeguato. La manutenzione non può dipendere dalle singole capacità di spesa dei comuni o delle province. È necessaria una visione nazionale per l'edilizia scolastica pubblica. Solo un intervento centralizzato può assicurare standard omogenei su tutto il territorio.

L'anagrafe degli edifici e le priorità di intervento

Il sindacato avanza richieste precise per affrontare l'emergenza. Si chiede l'istituzione immediata di un'anagrafe unica dell'edilizia scolastica. Questo strumento permetterebbe una mappatura completa dello stato degli immobili. È fondamentale avviare una ricognizione meticolosa di tutti gli edifici. Solo conoscendo lo stato reale delle strutture si possono pianificare interventi. Castellana sottolinea una forte contraddizione attuale. È inutile investire in apparecchiature multimediali avanzate se le fondamenta sono insicure. Le scuole cadono letteralmente a pezzi. La sicurezza strutturale deve tornare ad essere la priorità assoluta. Gli investimenti tecnologici sono importanti, ma vengono dopo la garanzia di incolumità per studenti e personale.

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