Educazione sessuale: 4 giovani su 10 accede a contenuti per adulti, un record in Italia
L'educazione sessuale passa dal web. Un'indagine Skuola.net rivela l'accesso precoce ai contenuti per adulti e la nuova stretta Agcom.
L'educazione sessuale dei giovani italiani avviene sempre più online. Un'indagine recente di Skuola.net evidenzia come quattro giovani su dieci, tra i 10 e i 25 anni, accedano regolarmente a contenuti pornografici. Questo fenomeno, un tempo prettamente maschile, vede oggi una riduzione del divario di genere. Il dato preoccupante è l'accesso in età precoce, spingendo l'Agcom a una nuova stretta normativa.
Il divario di genere si riduce: i dati Skuola.net
Un'indagine recente di Skuola.net fotografa una realtà in forte espansione: quasi quattro giovani italiani su dieci, nella fascia d'età tra i 10 e i 25 anni, accedono regolarmente a contenuti pornografici online. Il report evidenzia come l'accesso ai contenuti per adulti non sia più un'abitudine prevalentemente maschile. Sebbene i ragazzi mostrino una frequenza maggiore (il 21% dichiara un consumo “spesso” e un altro 21% “ogni tanto”), il divario di genere si sta assottigliando. Tra le ragazze, il 7% ammette una fruizione regolare, mentre una quota significativa, il 29%, dichiara un accesso più saltuario. Questi numeri indicano un cambiamento nei comportamenti digitali e una fruizione sempre più trasversale.
L'accesso precoce e la stretta dell'Agcom
L'aspetto più allarmante dell'indagine riguarda l'età del primo contatto. Già tra gli 11 e i 13 anni, un terzo degli intervistati risulta essere consumatore abituale di materiale pornografico. La percentuale cresce esponenzialmente nell'adolescenza, raggiungendo i due terzi tra i 14 e i 18 anni. Questa esposizione precoce all'educazione sessuale fai-da-te del web ha spinto le autorità a intervenire. In risposta a questi dati, e nel contesto del "Decreto Caivano", l'Agcom ha imposto una nuova stretta sui siti vietati ai minori. A partire dal 12 novembre, è obbligatoria la verifica dell'età reale dell'utente. Il sistema scelto si basa sul "doppio anonimato", un meccanismo che tutela la privacy: il certificatore non conosce l'identità di chi accede, e la piattaforma non conosce quella del certificatore.
L'Italia e l'impatto sulla percezione dei ruoli
Il consumo di pornografia in Italia non è solo precoce, ma anche intenso. L'ultimo report di Pornhub posiziona l'Italia all'ottavo posto mondiale per visite e al quinto per durata media, con oltre dieci minuti per sessione. Il pubblico è giovane (il 27% ha tra i 18 e i 24 anni) e mobile: il 90% degli accessi avviene via smartphone. Sorprendentemente, rilevante è anche l'uso di console di gioco come PlayStation 5 (60%) e PlayStation 4 (35%). Questi dati si intrecciano con l'impatto sulla percezione dei ruoli di genere. Un terzo dei ragazzi non riconosce nella pornografia un fattore di strumentalizzazione della donna, contro il 17% delle ragazze. A livello generale, il 41% degli adulti italiani ritiene che la pornografia trasformi la donna in oggetto, mentre il 42% crede lo faccia solo su soggetti predisposti.