Filiera 4+2 e valutazione: il parere del CSPI sul nuovo decreto

Il Consiglio Superiore analizza il decreto per la Filiera 4+2: focus su IeFP, test Invalsi e adeguamento degli strumenti di valutazione

26 novembre 2025 07:45
Filiera 4+2 e valutazione: il parere del CSPI sul nuovo decreto - CSPI - Consiglio Superiore Pubblica Istruzione
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Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha recentemente esaminato lo schema di decreto attuativo relativo al sistema di valutazione per la Filiera 4+2. Questo nuovo modello formativo, introdotto dalla legge 121/2024, mira ad integrare l'istruzione tecnica con la formazione professionale. Il parere espresso dall'organo consultivo evidenzia la necessità di definire con maggiore chiarezza le prove Invalsi e di adattare gli strumenti di monitoraggio alle specificità dei percorsi regionali.

Il nuovo assetto della Filiera 4+2 e l'accesso agli ITS Academy

L'architettura della nuova filiera tecnologico-professionale si basa su un modello innovativo che prevede percorsi quadriennali di istruzione secondaria seguiti da un biennio di specializzazione presso gli ITS Academy. L'obiettivo primario di questa riforma è creare una sinergia operativa tra l'istruzione tecnica, quella professionale e il sistema di formazione terziaria, riducendo il divario tra scuola e mercato del lavoro. Il decreto preso in esame dal CSPI è fondamentale perché stabilisce i criteri per la validazione dei percorsi regionali IeFP che intendono aderire alla filiera. Tale validazione è il prerequisito essenziale che consente agli studenti, una volta diplomati, di accedere direttamente all'esame di Stato e ai corsi di alta formazione, superando le procedure standard. Il meccanismo di controllo qualità si basa sui risultati delle rilevazioni degli apprendimenti, gestite direttamente da INVALSI, come sancito dal decreto-legge 144/2022.

Le criticità emerse sugli strumenti del Sistema Nazionale di Valutazione

Sebbene il CSPI abbia valutato positivamente la coerenza generale dell'impianto normativo rispetto agli obiettivi di potenziamento dell'offerta formativa, sono state sollevate diverse osservazioni tecniche sostanziali. Una delle preoccupazioni principali riguarda l'adattabilità degli strumenti del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), specificamente il Rapporto di Autovalutazione (RAV) e il Piano di Miglioramento (PdM), alla realtà della formazione professionale regionale. Il Consiglio sottolinea l'urgenza di chiarire se le prove Invalsi somministrate agli studenti dei percorsi IeFP saranno identiche a quelle previste per gli altri indirizzi quadriennali o se verranno progettate ad hoc. Inoltre, è stata rilevata una certa indeterminatezza riguardo alla composizione dell'“indice aggregato” basato sugli esiti dei test, così come una marcata incoerenza terminologica nel testo del decreto, che alterna definizioni diverse per indicare i medesimi soggetti istituzionali.

Necessità di Linee guida condivise e coerenza normativa

Nelle sue considerazioni finali, l'organo consultivo ha ribadito con fermezza l'importanza di allineare lo schema di decreto a quanto previsto dall'articolo 25-bis della legge di riferimento. Tale norma impone che il sistema di valutazione sia formalizzato attraverso apposite Linee guida, le quali devono essere necessariamente concertate con il Ministero del lavoro e approvate in sede di Conferenza unificata. Il CSPI avverte che procedere con la definizione degli strumenti di verifica senza aver prima consolidato i documenti strategici preliminari rischia di creare disallineamenti operativi. Solo garantendo questa sequenza logica e normativa sarà possibile assicurare che gli strumenti di monitoraggio rispettino le specificità dei percorsi regionali, evitando di applicare meccanicamente modelli pensati per l'istruzione statale a contesti formativi che possiedono una natura e una flessibilità differenti.

Link al parere del CSPI

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