Fumo: oncologi propongono 5€ in più su sigarette ed e-cig per finanziare la Sanità
Una proposta di legge mira ad aumentare i prezzi di sigarette e tabacco di 5€ per disincentivare il fumo e finanziare la sanità.
Le principali associazioni oncologiche italiane hanno lanciato una raccolta firme. L'obiettivo è portare in Parlamento una proposta di legge per aumentare di cinque euro il prezzo di sigarette, e-cig e tabacco riscaldato. Questa strategia contro il fumo, già usata in UE, mira a ridurre i consumi, specialmente tra i giovani, e contrastare i costi sanitari.
La proposta di legge contro il fumo
Il consumo di tabacco resta una grave minaccia globale. L'OMS stima otto milioni di morti annue. In Italia, si contano oltre 90.000 decessi all'anno. Nonostante ciò, i fumatori sono il 19,8% (over 14, dati ISTAT) e, dopo un decennio di calo, il trend è tornato a crescere nel 2020. Per invertire questa tendenza e ridurre i costi umani e sanitari, AIOM, AIRC, Fondazione Veronesi e Fondazione AIOM hanno avviato una raccolta firme. L'obiettivo è raggiungere 50.000 firme certificate entro la primavera. Questo è il quorum necessario per presentare in Parlamento la nuova proposta di legge.
Obiettivi: salute pubblica e giovani
L'iniziativa, presentata al Senato, vuole rendere il fumo "una pratica costosa e insostenibile", specialmente per i giovani consumatori. I dati preoccupano: il 19% degli studenti (15-19 anni) fuma quotidianamente, circa 480.000 ragazzi. L'impatto sulla salute è noto: il fumo è causa del 90% dei tumori al polmone ed è fattore di rischio oncologico primario. Provoca inoltre malattie cardiovascolari (infarti, ictus) e patologie respiratorie. Anche i nuovi prodotti, come le e-cig, presentano potenziali rischi per la salute ancora in studio.
Il dibattito: efficacia e rischio contrabbando
I promotori sostengono che l'aumento dei prezzi sia l'unica strategia rapida ed efficace. Citando stime, un rincaro di 5€ porterebbe a una riduzione del 37% dei consumi, ricalcando successi visti in Francia e Irlanda. Tuttavia, l'aumento della tassazione è un argomento dibattuto. Uno studio dell'Osservatorio Conti Pubblici Italiani (CPI) conferma che l'Italia ha prezzi bassi (a parità di potere d'acquisto), ma avverte. La stima di riduzione dei consumi potrebbe essere errata se non considera l'aumento del contrabbando. Un calo del consumo legale potrebbe essere compensato da un aumento del mercato illegale.