Garante Privacy nel caos: Ghiglia esclude le sue dimissioni
Dopo le polemiche e le richieste politiche, il componente del Garante Privacy, Ghiglia, difende l'indipendenza dell'Authority.
Alta tensione attorno al Garante Privacy dopo le recenti polemiche. Le opposizioni chiedono le dimissioni dell'intero collegio, ma il componente Agostino Ghiglia frena, sottolineando l'indipendenza dell'Authority dalle "suggestioni della politica". Mentre nel collegio emergono posizioni diverse, come quella di Guido Scorza, il dibattito politico si infiamma con interventi della premier Meloni e della segretaria Schlein.
La posizione del Garante Privacy sull'indipendenza
In seguito alle intense polemiche sollevate e alle richieste di dimissioni provenienti da vari settori politici, il componente Agostino Ghiglia ha ribadito con fermezza l'assoluta autonomia dell'Autorità. Intervenendo durante un'anticipazione della trasmissione L'aria che tira su La7, Ghiglia ha sottolineato che non sussiste alcun motivo valido per un passo indietro del Collegio, evidenziando la necessaria indipendenza dell'istituzione. L'esponente del Garante ha posto l'accento sulla contraddizione della politica, che non può trattare l'Authority come indipendente a giorni alterni, ma deve rispettarne il ruolo super partes senza cedere a suggestioni esterne.
Divisioni interne e la reazione politica
Questa netta presa di posizione di Ghiglia sembra divergere da quanto ipotizzato da un altro componente del Collegio, Guido Scorza, che pur definendo le dimissioni una sconfitta, le ha indicate come un'opzione sul tavolo. Scorza ha infatti precisato che valuterebbe un passo indietro solamente se si rendesse conto che tale gesto fosse genuinamente utile al bene dell'Autorità e alla tutela del diritto alla privacy. Nel frattempo, il caso ha assunto una rilevanza politica significativa, con le opposizioni, tra cui Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Avs, che hanno richiesto compattamente l'azzeramento del consiglio.
Lo scontro tra maggioranza e opposizione
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha parlato di un quadro grave e desolante sulle modalità di gestione, invocando un forte segnale di discontinuità attraverso le dimissioni dell'intero organo. A questa richiesta ha replicato direttamente la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la quale ha sottolineato come l'attuale Garante sia stato eletto durante il governo giallorosso (Pd e M5S). La Premier ha quindi definito "ridicolo" accusare il governo di centrodestra di pressioni, suggerendo ironicamente che se le opposizioni non si fidano delle loro stesse nomine, forse potevano scegliere meglio.