Grave atto di violenza a Palermo: M5S contro i tagli alla scuola

Dopo il grave episodio di aggressione ad un minore nel Palermitano, il M5S denuncia le scarse risorse e chiede più sicurezza per la scuola.

22 dicembre 2025 14:00
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Un drammatico episodio di violenza a Palermo scuote la provincia siciliana. Le autorità indagano sull'accaduto mentre il Movimento 5 Stelle punta il dito contro i tagli alla scuola pubblica e la mancanza di sicurezza per i minori.

Le indagini sul caso e il protocollo di tutela

La Procura per i minorenni di Palermo ha avviato le indagini su una presunta aggressione subita da un undicenne nel comprensorio delle Madonie. Il bambino è stato ascoltato dagli inquirenti seguendo scrupolosamente il protocollo del codice rosso per garantire la massima protezione psicologica alla vittima. Le attività investigative sono attualmente coordinate dal Commissariato di Polizia di Termini Imerese per chiarire la dinamica dei fatti avvenuti in un'area esterna all'istituto scolastico frequentato dai coinvolti.

Le polemiche politiche sulla sicurezza nella scuola

La deputata Ida Carmina ha annunciato un’interrogazione parlamentare ufficiale rivolta al ministro Valditara per discutere della carenza di vigilanza negli istituti italiani. Secondo l'esponente pentastellata, la progressiva riduzione del personale ATA e dei docenti compromette la capacità delle scuole di presidiare il territorio e prevenire simili tragedie. Il movimento sottolinea come la scuola non debba essere lasciata sola ad affrontare dinamiche sociali complesse senza gli strumenti adeguati.

Le richieste principali presentate dal Movimento 5 Stelle includono:

  • Necessità di investimenti immediati e strutturali nelle istituzioni educative.

  • Rafforzamento dei presidi di controllo per tutelare l'incolumità degli studenti.

  • Potenziamento dell'organico scolastico dedicato alla sorveglianza e all'assistenza.

Il dibattito attuale si focalizza sulla necessità di estendere la protezione dei ragazzi anche nelle zone immediatamente adiacenti agli edifici scolastici. Le istituzioni sono ora chiamate a rispondere con interventi concreti e meno propaganda, cercando di arginare fenomeni di degrado sociale che colpiscono i più giovani. La comunità locale resta in attesa di sviluppi giudiziari, mentre si invoca una maggiore presenza dello Stato per garantire un ambiente formativo sicuro e protetto per ogni studente.

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