Il DL 127/25 è legge: cosa cambia per i docenti precari?

La conversione del DL 127/25 introduce l'estensione della carta docente ai precari ma conferma anche misure criticate sul sostegno e ITP.

04 novembre 2025 19:00
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Il Senato ha approvato la conversione in legge del DL 127/25, un provvedimento che introduce modifiche significative per la scuola italiana. L'attenzione si concentra sui docenti precari. Il testo, ora atteso alla Camera, ha ricevuto una valutazione critica da parte dei sindacati, come la FLC CGIL. Nonostante alcune misure positive, come l'estensione della carta docente ai supplenti annuali e la proroga delle immissioni da GPS sostegno, emergono forti ombre su altri aspetti cruciali del reclutamento.

Le novità per carta docente e immissioni in ruolo

L'analisi del DL 127/25, convertito in legge, rivela due principali novità positive per i docenti precari, che recepiscono richieste sindacali storiche. La prima riguarda l'estensione della carta docente. Questo bonus da 500 euro per l'aggiornamento professionale sarà ora accessibile anche ai docenti con contratto annuale (31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), superando la precedente esclusione. La seconda misura rilevante è la proroga delle immissioni in ruolo per i docenti specializzati su sostegno. Le graduatorie provinciali (GPS) di prima fascia sostegno potranno essere utilizzate per le nomine a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2026. Questa procedura si applicherà anche per l'anno scolastico 2026/27, sebbene queste graduatorie saranno utilizzate solo dopo l'esaurimento delle graduatorie di merito concorsuali e dei nuovi elenchi regionali.

DL 127/25 e la proroga dei corsi telematici sul sostegno

Il provvedimento convertito in legge conferma aspetti che generano forti perplessità, in particolare riguardo la formazione dei docenti di sostegno. Viene infatti prorogata la validità dei corsi abbreviati telematici (introdotti dal DL 71/24). Questa decisione arriva nonostante le numerose criticità segnalate dalle organizzazioni sindacali durante le informative con il Ministero. Le problematiche principali riguardano il mancato rispetto delle normative sulla sicurezza per i docenti corsisti e le evidenti difficoltà nel conciliare la frequenza obbligatoria dei corsi con l'orario di servizio e le attività didattiche quotidiane. Secondo i sindacati, la conferma di questa misura rischia di svalutare la professionalità docente, favorendo un mercato dei titoli di accesso piuttosto che una formazione in ingresso strutturata e di alta qualità.

Conferma docenti di sostegno e futuro degli ITP

La legge conferma altre due misure ritenute problematiche. La prima è la conferma del docente di sostegno su richiesta diretta delle famiglie. Questa norma, definita demagogica da alcune sigle sindacali, viene giudicata inefficace sul piano pratico (visti i modesti numeri di applicazione) e dannosa. Si ritiene che non rispetti la trasparenza delle procedure di reclutamento e che possa cronicizzare la precarietà dei supplenti, minando la libertà d'insegnamento. La seconda proroga riguarda i titoli di accesso ITP. Il diploma di scuola secondaria resterà valido come titolo di accesso per le classi di concorso del profilo B (insegnanti tecnico-pratici) fino al 31 dicembre 2026. Viene così ulteriormente posticipato il termine che richiederebbe una laurea triennale, una scelta che, secondo i critici, genera ulteriore confusione sulle modalità di accesso a questi specifici insegnamenti.

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