Legge di Bilancio: Landini minaccia nuove mobilitazioni

Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, guida il corteo a Roma contro la Legge di Bilancio, definita "sbagliata" e da cambiare.

26 ottobre 2025 11:00
Legge di Bilancio: Landini minaccia nuove mobilitazioni - Maurizio Landini
Maurizio Landini
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La tensione sulla Legge di Bilancio sale. Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha guidato il corteo "Democrazia al lavoro" a Roma, da Piazza della Repubblica a San Giovanni. La protesta sindacale non si ferma e Landini avverte il governo: "Non finisce qui". La richiesta è una modifica radicale della manovra, definita "sbagliata". Senza un confronto reale, la CGIL è pronta a nuove mobilitazioni.

La manifestazione "Democrazia al lavoro" a Roma

La capitale ha ospitato oggi un'importante mobilitazione sindacale. Migliaia di persone hanno partecipato al corteo indetto dalla CGIL sotto lo slogan "Democrazia al lavoro". La manifestazione ha attraversato luoghi simbolo della città, partendo da Piazza della Repubblica per raggiungere la storica Piazza San Giovanni, tradizionale luogo di rivendicazione sindacale. Alla testa del corteo, il segretario generale Maurizio Landini, che ha ribadito la ferma opposizione del sindacato alle attuali politiche economiche del governo. L'atmosfera della giornata è stata determinata ma pacifica. L'obiettivo della protesta era chiaro: inviare un messaggio forte all'esecutivo e al Parlamento riguardo la necessità di un cambiamento di rotta, specialmente sulla manovra finanziaria.

Le critiche alla Legge di Bilancio

Il fulcro della contesa è la Legge di Bilancio approvata dall'esecutivo. Secondo Maurizio Landini, la manovra è "sbagliata" nelle sue fondamenta e non risponde alle esigenze reali del Paese. La CGIL critica le scelte in materia fiscale, di sanità, di pensioni e di investimenti pubblici, ritenendole inadeguate per affrontare l'attuale congiuntura economica e le disuguaglianze sociali. Il sindacato chiede modifiche sostanziali e un confronto vero, che finora, secondo la sigla sindacale, è mancato. La manovra economica attuale, sostiene Landini, non investe a sufficienza sul lavoro stabile e sulla riduzione del precariato, temi centrali per l'organizzazione. La protesta odierna serve a dare voce a questo malcontento diffuso.

Lo scenario futuro: "Non finisce qui"

Le dichiarazioni di Maurizio Landini durante il corteo lasciano presagire un autunno caldo sul fronte sindacale. "Di sicuro non finisce qui, se le cose non cambiano", ha affermato il segretario. Questa frase suona come un chiaro avvertimento al governo: se non ci saranno aperture concrete e una revisione radicale della Legge di Bilancio, la CGIL è pronta a intensificare la protesta. Landini ha sottolineato che "non escludiamo nulla", alludendo alla possibilità di nuove mobilitazioni o scioperi, a seconda delle risposte che arriveranno dal Parlamento. Il sindacato attende ora di vedere se l'esecutivo recepirà il messaggio dalla piazza. L'atteggiamento del governo nei prossimi giorni sarà decisivo per determinare i passi futuri della protesta sindacale.

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