Legge di Bilancio: le critiche e le richieste della UIL Scuola
Il sindacato UIL Scuola boccia la Legge di Bilancio e propone un capitolo di spesa dedicato per garantire aumenti reali alle retribuzioni.
La Legge di Bilancio attualmente in discussione non soddisfa le aspettative dei lavoratori del comparto istruzione. Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della UIL Scuola, ha evidenziato l'urgenza di adeguare gli stipendi attraverso meccanismi finanziari dedicati, svincolando il settore dai limiti generali della spesa pubblica. Senza investimenti strutturali e la stabilizzazione del personale, la qualità del sistema scolastico rischia di essere compromessa.
Critiche della UIL Scuola alla Legge di Bilancio e la questione salariale
Il Segretario generale Giuseppe D’Aprile ha espresso una ferma condanna verso l'attuale impostazione della manovra finanziaria. Secondo la visione sindacale, è fondamentale escludere il comparto scuola dai rigidi vincoli di bilancio che limitano la spesa pubblica statale. Trattare l'istruzione come un qualsiasi settore amministrativo impedisce, di fatto, di valorizzare il personale scolastico in modo congruo rispetto all'inflazione. La proposta centrale avanzata riguarda l'istituzione di un capitolo di spesa dedicato esclusivamente agli stipendi, slegato dalle logiche di risparmio, per poter garantire retribuzioni europee e dignitose a tutti gli operatori del settore.
Investimenti per organici e lotta al precariato
Un altro punto critico sollevato riguarda la gestione delle risorse umane e la stabilità lavorativa. Nonostante le evidenti necessità di potenziamento degli organici, la manovra prevede tagli che colpiscono sia i docenti che il personale ATA. La UIL Scuola denuncia l'insostenibilità di affidare la gestione delle supplenze brevi ai dirigenti senza risorse aggiuntive e ribadisce l'urgenza di un piano straordinario di assunzioni. È ritenuto necessario prorogare l'organico aggiuntivo PNRR ed estendere la Carta del docente anche ai precari, eliminando le attuali disparità normative e garantendo finalmente la continuità didattica essenziale per gli studenti.
Il rinnovo del contratto e le prospettive future
Sul fronte contrattuale, il sindacato ha chiarito la propria strategia operativa riguardo il triennio 2022-2024. Sebbene siano stati ottenuti aumenti salariali medi superiori al passato e arretrati significativi, la firma dell'accordo non implica un'accettazione passiva delle politiche governative. D'Aprile sottolinea la netta distinzione tra la necessità di incassare risorse immediate per le famiglie e la battaglia politica per la prossima legge di bilancio. L'obiettivo resta quello di ottenere stanziamenti adeguati per il rinnovo 2025-2027, continuando a rivendicare con coerenza la tutela dei lavoratori dell'istruzione pubblica italiana.