Legge sul femminicidio: pene più dure e ruolo centrale della scuola nella prevenzione [Testo]

Approvata al Senato la legge sul femminicidio: pene più severe, nuove tutele per le vittime e un forte impegno educativo nelle scuole e nella società.

23 luglio 2025 13:50
Legge sul femminicidio: pene più dure e ruolo centrale della scuola nella prevenzione [Testo] - Femminicidio
Femminicidio
Condividi

Con 161 voti favorevoli e nessun contrario, il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge sul femminicidio. Il provvedimento, accolto con un applauso corale da parte dell’Aula, ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva. Si tratta di una riforma strutturale, che oltre a introdurre un nuovo reato autonomo nel codice penale, ridefinisce il sistema di prevenzione, tutela e educazione, coinvolgendo in modo incisivo anche il mondo scolastico.

Un nuovo reato: il femminicidio entra nel codice penale

Il cuore del disegno di legge è la creazione del reato autonomo di femminicidio, previsto dal nuovo articolo 577-bis del codice penale. La norma punisce con l’ergastolo chiunque uccida una donna per motivi legati al genere: odio, controllo, dominio, discriminazione o per punire il rifiuto di una relazione affettiva o limitare la sua libertà personale. In questo modo, la legge sancisce formalmente il legame tra l'identità di genere della vittima e la motivazione dell’omicidio, rendendolo un’aggravante specifica rispetto all’omicidio comune.
Questa innovazione normativa recepisce principi contenuti in convenzioni e direttive internazionali, ponendo l’Italia in linea con gli standard europei e globali nel contrasto alla violenza di genere.

Legge sul femminicidio: estensione delle aggravanti e potenziamento delle tutele

Oltre all’introduzione del femminicidio, la legge amplia le circostanze aggravanti per reati già esistenti, come:

  • maltrattamenti in famiglia
  • lesioni personali
  • stalking
  • violenza sessuale
  • diffusione non autorizzata di immagini intime
  • interruzione forzata della gravidanza

Queste aggravanti si applicano quando il crimine è motivato da odio o volontà di controllo sulla donna, rafforzando così la risposta penale nei casi di violenza di matrice sessista.
Per quanto riguarda la protezione delle vittime, il provvedimento introduce strumenti più incisivi:

  • Comunicazione tempestiva alle vittime o ai familiari in caso di cambiamenti rilevanti nel procedimento penale (ad esempio la scarcerazione dell’imputato)
  • Maggiore rigidità nelle misure cautelari e nei provvedimenti di allontanamento
  • Estensione delle misure restrittive come il divieto di avvicinamento
  • Legittimazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio a costituirsi parte civile nei processi

Educazione e prevenzione: la scuola al centro del cambiamento

Una delle novità più significative riguarda il ruolo del sistema educativo nella prevenzione della violenza di genere. Il disegno di legge prevede una serie di misure orientate alla formazione e alla sensibilizzazione, con un’attenzione particolare ai giovani.

Campagne educative e prevenzione nelle scuole

Le scuole secondarie di primo e secondo grado saranno incoraggiate a promuovere campagne contro l’uso di sostanze psicoattive e le aggressioni sessuali. Iniziative didattiche e formative saranno finalizzate a responsabilizzare ragazzi e ragazze sul tema del rispetto, della libertà individuale e della parità di genere.

Autonomia dei minori nel chiedere aiuto

Viene introdotta una misura che consente ai minori di età pari o superiore ai 14 anni di rivolgersi direttamente ai centri antiviolenza per chiedere supporto o ricevere informazioni, senza la necessità del consenso dei genitori. Questo rende più agevole l’accesso all’aiuto per giovani vittime, aumentando le possibilità di intervento precoce.

Legge sul femminicidio: formazione degli adulti di riferimento

Il personale scolastico, insieme a magistrati, operatori sociali e sanitari, sarà coinvolto in programmi di formazione multidisciplinare. Le linee guida nazionali promuoveranno la conoscenza di temi come:

  • prevenzione della violenza domestica e di genere
  • diritti umani e dignità personale
  • contrasto agli stereotipi sessisti
  • approcci comunicativi che evitino la vittimizzazione secondaria

Collaborazione tra scuole e servizi territoriali

Le istituzioni scolastiche saranno invitate a collaborare attivamente con i centri antiviolenza, le case rifugio e i servizi sociali territoriali per proteggere e supportare studentesse e studenti che si trovano in situazioni di rischio.
L’educazione al rispetto reciproco, alla gestione non violenta dei conflitti e alla parità di genere diventerà parte integrante dei percorsi di cittadinanza attiva e sviluppo personale previsti dal curriculum scolastico.

Una strategia integrata per il cambiamento

Questo disegno di legge non si limita a rafforzare l’apparato punitivo, ma propone una visione più ampia e strutturata. Il contrasto alla violenza sulle donne viene affrontato attraverso un approccio sinergico: giustizia, prevenzione, educazione e supporto alle vittime sono i pilastri su cui si fonda la riforma.
Il coinvolgimento della scuola non è un elemento secondario, ma una componente essenziale per promuovere una società più consapevole, equa e sicura. L’obiettivo è quello di agire non solo sui sintomi, ma anche sulle radici culturali della violenza di genere, avviando un vero cambiamento sociale a partire dalle nuove generazioni.

Legge sul femminicidio: testo DDL 1433

ddl 1433__1_442258_vers2

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail