Maturità 2026, come cambia: le novità dell'esame di Stato

La Maturità 2026 introduce un colloquio su 4 discipline, commissioni miste e nuove scadenze. Ecco i dettagli del Decreto Scuola.

30 ottobre 2025 18:00
Maturità 2026, come cambia: le novità dell'esame di Stato - Ministero dellIstruzione e del Merito
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Il sistema scolastico italiano si prepara a una significativa riforma con l'introduzione della Maturità 2026. Il Decreto Scuola n. 127/2025, approvato alla Camera, ridefinisce l'esame finale, che torna alla dicitura "esame di maturità". Le modifiche interessano circa 500.000 studenti ogni anno e mirano a una valutazione più completa. Tra le novità principali figurano una nuova commissione d'esame mista e la definizione di quattro discipline per il colloquio entro il 31 gennaio. L'obiettivo è verificare apprendimenti, maturazione personale e competenze di orientamento per università e lavoro.

Esame di Maturità 2026: la nuova commissione mista

La riforma della Maturità 2026 reintroduce la denominazione "esame di maturità" e ne conferma la triplice funzione: verificare i livelli di apprendimento (conoscenze, abilità, competenze) specifici di ogni indirizzo, valutare il grado di maturazione personale e l'autonomia, e svolgere una funzione orientativa per le scelte future, siano esse universitarie o professionali. Una delle modifiche strutturali più rilevanti riguarda la composizione delle commissioni. Presso ogni istituzione scolastica, statale o paritaria, sarà costituita una commissione ogni due classi, presieduta da un Presidente esterno.

La composizione sarà mista: due membri esterni e, per ciascuna classe, due membri interni, selezionati in base alle aree disciplinari individuate da un apposito decreto ministeriale. Questo decreto per la formazione delle commissioni dovrà essere adottato entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della riforma. Viene inoltre confermata la clausola che assicura la presenza dei commissari delle materie oggetto della prima e della seconda prova scritta. Parallelamente, il decreto stanzia risorse per la formazione dei docenti commissari già dal 2026; la partecipazione a tale formazione diventerà titolo preferenziale per la nomina a partire dall'anno scolastico 2026/2027. I risparmi derivanti dalla riduzione del numero totale dei commissari saranno reinvestiti per l'assicurazione sanitaria integrativa, il Fondo dell'Offerta Formativa e la formazione stessa.

Prove scritte e scadenze: cosa cambia e cosa resta

Il Decreto Scuola introduce una scadenza perentoria per il Ministero dell'Istruzione e del Merito: entro il 31 gennaio di ogni anno dovranno essere definite scelte cruciali per l'esame. Questa data, che in precedenza rappresentava una prassi, viene ora formalizzata e assume forza di legge. Entro tale termine, il Ministero dovrà comunicare le discipline oggetto della seconda prova, selezionate tra le materie caratterizzanti i singoli percorsi di studio. Dovrà inoltre specificare l'eventuale terza prova scritta (prevista solo per specifici indirizzi) e, novità rilevante, le quattro discipline oggetto di colloquio, oltre alle modalità organizzative per lo svolgimento della prova orale.

Per quanto riguarda gli istituti professionali, continueranno ad applicarsi le disposizioni specifiche già vigenti, senza variazioni introdotte da questa riforma. Restano invariate anche le altre componenti strutturali dell'esame scritto: la prima prova scritta di italiano non subisce modifiche, così come resta confermato il consueto "Documento del 15 maggio", che il consiglio di classe elabora per la commissione d'esame. La novità principale risiede quindi nella tempistica certa e anticipata per la definizione delle materie chiave, offrendo agli studenti un quadro più chiaro con maggiore anticipo.

Il colloquio orale e la valutazione finale: le novità

Il colloquio orale rappresenta l'elemento di maggiore innovazione della Maturità 2026. La prova si svolgerà sulle quattro discipline individuate dal Ministero entro il 31 gennaio, superando la modalità precedente che prevedeva la proposta di un documento iniziale da parte della commissione. Gli obiettivi del colloquio restano centrati sulla verifica dell'effettiva acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle discipline, sulla capacità di argomentare in modo critico e personale, e sulla valutazione del grado di responsabilità e maturità raggiunto dal candidato. La valutazione terrà conto di molteplici fattori: l'impegno dimostrato nell'ambito scolastico e in attività coerenti con il percorso, eventuali azioni meritevoli, le competenze maturate nell'ambito dell'educazione civica, la partecipazione ai percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (ex formazione scuola-lavoro), lo sviluppo delle competenze digitali e le informazioni contenute nel Curriculum dello Studente.

La struttura del voto finale non cambia: il credito scolastico vale un massimo di 40 punti e le prove d'esame un massimo di 60 (distribuiti 20+20+20 tra le tre prove). L'unica modifica sul punteggio riguarda il bonus: la commissione potrà integrare il punteggio fino a un massimo di tre punti (anziché cinque), e solo se il candidato avrà ottenuto un punteggio complessivo (credito + prove) di almeno novanta punti. L'esame sarà valido solo se il candidato avrà sostenuto tutte le prove previste.

Il testo normativo

Testo Esame di Maturità 2026

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