Morso a uno studente, assolto docente: era legittima difesa

Assolto un docente che aveva morso uno studente: per i giudici fu legittima difesa. L’episodio in aula, il video e la decisione della Procura

23 maggio 2025 10:16
Morso a uno studente, assolto docente: era legittima difesa - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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Un docente precario è finito a processo dopo un episodio controverso avvenuto in una scuola piemontese, culminato in un morso a uno studente. Il caso, sostenuto da un video e discusso in tribunale, si è risolto con una sentenza di assoluzione per legittima difesa, grazie anche all’assenza di denuncia da parte della famiglia dell’alunno coinvolto.

Il litigio tra alunno e docente è nato davanti all’aula

L’episodio si è verificato in un istituto scolastico del Piemonte, durante un normale giorno di lezione. Il protagonista, un docente precario, stava tenendo una classe quando uno degli studenti ha chiesto di uscire per andare in bagno. Al rifiuto dell’insegnante, il ragazzo avrebbe tentato comunque di allontanarsi. Secondo la ricostruzione processuale, il confronto si sarebbe acceso sulla soglia dell’aula, dove sarebbe avvenuto un contatto fisico. È in quel momento che il docente avrebbe reagito mordendo il ragazzo, in una scena ripresa da un compagno di classe e poi diffusa tramite social. Il filmato è stato successivamente acquisito agli atti.

La versione del docente

In aula, il professore ha ammesso il gesto, ma lo ha giustificato come una reazione automatica e istintiva a un'aggressione. Ha parlato di una risposta dettata dalla paura e dall’adrenalina, senza alcuna volontà punitiva o intenzione lesiva. L’episodio, secondo la sua testimonianza, non sarebbe stato pianificato o motivato da un atteggiamento violento pregresso, ma frutto di una situazione fuori controllo in un contesto di tensione. Il fatto che l’uomo fosse un supplente potrebbe aver contribuito alla difficoltà nel gestire una classe non abituale, con dinamiche comportamentali già consolidate.

La decisione dei giudici

Il tribunale ha riconosciuto la validità della linea difensiva sostenuta dall’insegnante, valutando il contesto e la dinamica dell’accaduto. I giudici hanno stabilito che la reazione poteva rientrare nei limiti della legittima difesa, considerando l’impulso immediato e il contatto fisico avvenuto prima del morso. Decisiva per il verdetto è stata anche l’assenza di una denuncia formale da parte della famiglia dello studente: questo elemento ha contribuito in maniera sostanziale alla richiesta di assoluzione formulata dalla Procura. Il magistrato ha dichiarato l’improcedibilità dell’accusa per lesioni, chiudendo di fatto il procedimento.

Un caso che fa discutere

La vicenda ha suscitato un acceso dibattito tra chi difende il ruolo degli insegnanti e chi sottolinea la necessità di condannare ogni atto di violenza a scuola. Alcune associazioni di categoria hanno evidenziato le crescenti difficoltà dei docenti nel gestire comportamenti problematici, in assenza di strumenti e formazione adeguata. Altri, invece, ritengono inaccettabile l’uso di qualsiasi forma di forza fisica, indipendentemente dalle circostanze. Il caso rappresenta uno dei primi casi giudiziari recenti a toccare il tema del confine tra autodifesa e abuso dei mezzi di correzione, ponendo interrogativi anche sull’efficacia delle politiche scolastiche di prevenzione dei conflitti.