Permessi per gravi patologie personale scolastico: regole e novità nel 2026
I permessi gravi patologie per docenti e ATA non rientrano nel comporto: ecco come funzionano e le novità previste dalla legge per il 2026.
I permessi per gravi patologie costituiscono un diritto essenziale per docenti e personale ATA che necessitano di cure importanti. La normativa scolastica prevede che tali assenze, se dovute a terapie salvavita certificate, non vengano conteggiate nel periodo di comporto e garantiscano la retribuzione intera. Analizziamo nel dettaglio i requisiti richiesti e le nuove tutele orarie previste dal 2026.
Normativa sui permessi per gravi patologie e periodo di comporto
Il contratto collettivo tutela il dipendente scolastico prevedendo che le assenze legate a condizioni di salute particolarmente critiche non siano soggette alle regole della malattia ordinaria. In base all'articolo 17 del CCNL Scuola, i giorni necessari per l'espletamento di terapie salvavita, inclusi i periodi di ricovero ospedaliero o di day hospital, sono totalmente esclusi dal computo dei giorni di malattia. Questo aspetto è cruciale perché significa che tali assenze non erodono il periodo di comporto di 18 mesi, garantendo la conservazione del posto di lavoro anche in caso di cure prolungate. Inoltre, per queste giornate specifiche, al lavoratore spetta il trattamento economico intero al 100%, senza subire le decurtazioni stipendiali previste invece per le assenze per malattia standard nei primi periodi dell'evento morboso.
Come certificare le terapie invalidanti e le assenze
Per beneficiare dell'esclusione dal computo dei giorni di malattia, non è sufficiente la semplice diagnosi del medico curante. È necessario ottenere una certificazione specifica rilasciata dalla Commissione Medica ASL o da una competente struttura sanitaria pubblica. Il documento deve attestare in modo inequivocabile che il dipendente è affetto da una patologia grave che richiede l'effettuazione di terapie invalidanti temporanee o parziali. Esempi tipici di tali trattamenti sono l'emodialisi o la chemioterapia. La certificazione medica, da presentare al Dirigente Scolastico, deve esplicitare chiaramente la correlazione tra la patologia e la cura prescritta. Anche i giorni di assenza successivi alla terapia, se debitamente certificati come postumi o conseguenze delle cure, rientrano pienamente in questo regime di tutela normativa favorevole.
Le novità legislative e le ore aggiuntive dal 2026
Un'importante evoluzione del quadro normativo è stata introdotta dalla recente Legge 106 del 2025. A partire dal primo gennaio 2026, verranno riconosciute ulteriori tutele specifiche per i lavoratori affetti da malattie oncologiche o patologie cronico-degenerative ingravescenti con una invalidità civile pari o superiore al 74%. Saranno concesse dieci ore annue aggiuntive di permesso retribuito per l'espletamento di visite, esami strumentali e analisi cliniche. Tale beneficio si estende, in un'ottica di welfare, anche al personale scolastico che deve assistere un figlio minorenne affetto dalle medesime condizioni di salute. Questa misura mira a facilitare la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro per chi affronta percorsi di cure mediche frequenti e complessi, senza intaccare il monte ore standard dei permessi.