Personale ATA, FederATA contesta l'apartheid salariale nel nuovo CCNL Scuola
Il sindacato denuncia "apartheid salariale" nel CCNL 2024-2026, evidenziando disparità di aumento stipendio per il personale ATA.
Il nuovo CCNL Scuola 2024-2026 solleva forti critiche da parte di FederATA. Il sindacato, rappresentante del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario, definisce l'accordo una "iniquità strutturale". Al centro della protesta vi è la disparità negli aumenti salariali rispetto ai docenti, considerata un "apartheid salariale". FederATA chiede il riconoscimento della dignità del ruolo ATA.
L'analisi delle disparità salariali nel CCNL
FederATA, l'organizzazione sindacale composta esclusivamente da membri della categoria, ha espresso un forte dissenso riguardo l'accordo siglato. La critica principale si concentra su quella che il sindacato definisce una "sentenza morale" nei numeri. Secondo i dati diffusi, l'aumento medio mensile lordo per un docente laureato raggiungerebbe i 185 €, mentre per un Collaboratore Scolastico (personale ATA) l'incremento massimo si attesterebbe a 110 €. Questa differenza non viene interpretata come una mera discrepanza tecnica, ma come una inaccettabile gerarchia di valore. FederATA critica aspramente le altre sigle sindacali firmatarie (tra cui UIL scuola, Anief, Gilda, SNALS e CISL), contestando la motivazione secondo cui l'accordo "andava firmato" a prescindere, anche a costo di sacrificare la categoria più vulnerabile dell'istituzione scolastica.
Il valore del personale ATA e la dignità del ruolo
Un punto cruciale sollevato da FederATA riguarda la percezione e il rispetto del ruolo ATA. Il sindacato lancia un appello diretto a tutta la categoria, specialmente ai giovani che vedono l'impiego ATA come un "lavoro di passaggio" o un'anticamera in attesa di una cattedra. Secondo l'organizzazione, considerare questo impiego un semplice ripiego contribuisce a svalutarne la funzione. FederATA sottolinea che chiunque ricopra oggi un ruolo ATA deve comprenderne la dignità professionale. Il messaggio è chiaro: farsi rispettare significa esigere retribuzioni adeguate e affermare che il lavoro ATA è una scelta legittima e non una soluzione temporanea che svilisce la categoria nel suo complesso, specialmente per chi vi rimarrà fino alla pensione.
Le richieste al mondo politico e i concorsi
FederATA denuncia inoltre quello che definisce un "cinismo inaccettabile" e un doppio standard da parte delle istituzioni. Si critica la gestione dei concorsi: da un lato si propongono concorsi triennali per il personale ATA, mentre dall'altro si notano "corsie preferenziali" per i docenti, come le pseudo-abilitazioni estere o i concorsi rapidi. L'esempio citato del concorso PNRR3 e le scarse risorse per le posizioni economiche (descritte come "un'elemosina posticipata") sono visti come un affronto. La posizione del sindacato è perentoria: se le istituzioni intendono procedere con un concorso autunnale per il personale ATA, la prima azione coerente deve essere un immediato e sostanziale adeguamento degli stipendi.
Il link al comunicato stampa FederATA