Precariato scuola IRC: risarcimento record dopo 36 anni di contratti a termine e stabilizzazione a 59 anni
Precariato nella scuola: una sentenza storica riconosce 24 mensilità a un docente IRC dopo 36 anni. Una delle tante storie che denunciano un sistema in crisi.


Il precariato scuola continua a mostrare tutte le sue criticità, in particolare per gli insegnanti di religione cattolica (IRC). Una recente sentenza ha concesso un risarcimento record di 24 mensilità ad un insegnante di religione dopo 36 anni di contratti a termine, mentre un altro collega ha ottenuto la stabilizzazione a 59 anni. Questi casi evidenziano le falle di un sistema che non garantisce stabilità.
Stabilizzazione a 59 anni dopo un'odissea lavorativa
La vicenda di un insegnante di religione, riportata dal quotidiano La Stampa, illustra un autentico percorso a ostacoli verso la stabilità. Dopo oltre vent'anni di onorato servizio con contratti annuali a partire dal 2001, ha finalmente ottenuto l'immissione in ruolo alla soglia dei 59 anni. Il traguardo, tanto atteso, è stato raggiunto superando l'ultimo concorso straordinario bandito per la sua categoria professionale. Particolarmente amara resta la beffa subita nel 2004, quando fu escluso da un precedente concorso per soli quattro mesi mancanti al requisito minimo di servizio. Nonostante le difficoltà e le opportunità più remunerative, ha sempre scelto di rimanere fedele alla sua vocazione, perseguendo la stabilità lavorativa.
Sentenza storica per abuso di contratti a termine
Un'altra storia emblematica arriva da Reggio Emilia, dove un docente di religione ha scelto la via legale per far valere i propri diritti dopo 36 anni di servizio. Avendo accumulato contratti a tempo determinato ininterrottamente dall'anno scolastico 1989-1990, ha citato in giudizio il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il tribunale del lavoro ha accolto pienamente il suo ricorso, riconoscendo l'abuso nella reiterazione dei contratti annuali senza mai garantire la continuità lavorativa. La sentenza ha quindi condannato l'amministrazione a un cospicuo risarcimento del danno, quantificato in 24 mensilità di stipendio. Questa decisione è stata salutata come una vittoria storica per tutti i lavoratori precari.
Il principio della Cassazione contro il precariato
La decisione del giudice emiliano non rappresenta un caso isolato, ma si inserisce in un solido e consolidato filone giurisprudenziale a tutela dei precari. Numerosi tribunali italiani, tra cui Monza, Latina, Pordenone, Nola, Cremona e Genova, hanno già emesso sentenze simili. Questo orientamento rafforza le tutele nel campo della giustizia del lavoro. Tutte queste pronunce si fondano su un principio chiave stabilito dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Secondo la Suprema Corte, in caso di abuso di contratti a termine nel pubblico impiego, il dipendente ha pieno diritto al risarcimento per il danno subito a causa dell'illegittima e prolungata precarizzazione del rapporto. Un punto fermo contro il precariato storico.