Prelievo forzoso dei minori: il Garante chiede lo stop alla normalizzazione degli allontanamenti

L'Autorità Marina Terragni definisce il prelievo forzoso una misura estrema e sollecita nuovi registri per monitorare gli allontanamenti.

27 novembre 2025 18:00
Prelievo forzoso dei minori: il Garante chiede lo stop alla normalizzazione degli allontanamenti - Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescienza
Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescienza
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Il dibattito sul prelievo forzoso dei minori si riaccende in seguito alle recenti cronache riguardanti la famiglia nel bosco. Marina Terragni, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, è intervenuta con fermezza definendo questa pratica una misura eccezionale e temporanea, mettendo in guardia contro il rischio di una sua normalizzazione. In perfetta sintonia con le dichiarazioni del Ministro Nordio, si ribadisce la necessità di valutare attentamente il benessere psicofisico del fanciullo prima di ogni azione.

Il prelievo forzoso tra diritti e tutela

Durante il recente Question Time alla Camera, il Guardasigilli Carlo Nordio ha chiarito un punto fondamentale: l'allontanamento di un bambino dalla famiglia d'origine deve avvenire esclusivamente dopo un'attenta analisi delle possibili ripercussioni sulla sua salute mentale e fisica. Marina Terragni condivide pienamente questa linea, sottolineando come il superiore interesse del fanciullo debba guidare ogni decisione giudiziaria, in accordo con quanto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia. L'Autorità ha prontamente avviato un dialogo istituzionale con i Ministeri di Giustizia e Interno per evitare che il prelievo coattivo diventi una prassi standardizzata, ribadendo che si tratta di una soluzione estrema da attuare con massima cautela.

Lacune nei dati e il nuovo ddl Affido

Una criticità centrale emersa dalla vicenda riguarda la preoccupante carenza di informazioni statistiche aggiornate. Attualmente mancano dati precisi sui prelevamenti forzosi, con gli ultimi rilevamenti fermi al 2019 che stimavano circa 8 mila casi annui, privi però di dettagli specifici su motivazioni o durata dell'allontanamento. Per colmare questo vuoto informativo, il ddl Affido Roccella-Nordio prevede l'istituzione di registri nazionali obbligatori e di un Osservatorio dedicato agli istituti di assistenza. L'obiettivo primario della riforma è garantire la massima trasparenza e tutelare il diritto alla famiglia, assicurando che l'istituzionalizzazione rimanga sempre l'ultima opzione disponibile dopo aver tentato ogni forma di supporto.

Divieto di forza fisica e ascolto del minore

L'uso della forza sui bambini è severamente vietato, salvo casi di rischio immediato e comprovato per la loro incolumità. Recenti sentenze, tra cui quella del Tribunale di Lecce e della Cassazione Civile, confermano che la coazione fisica non è ammissibile nemmeno in caso di resistenza passiva del bambino. È indispensabile garantire l'ascolto del minore direttamente da parte del giudice, un passaggio procedurale che non può essere delegato a terzi. Inoltre, il Garante respinge categoricamente l'uso di costrutti scientificamente controversi come l'alienazione parentale, puntando invece sulla prevenzione e sul sostegno concreto alle famiglie fragili per evitare traumi indelebili ai più piccoli.

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