Pubblico impiego: firmato il CCNQ 2025/27, CIDA non lo sottoscrive

L'accordo per il pubblico impiego avvia la stagione dei rinnovi 2025/27, ma la CIDA non sottoscrive per l'esclusione dei DSGA dall'area dirigenziale.

A cura di Scuolalink Scuolalink
30 ottobre 2025 08:30
Pubblico impiego: firmato il CCNQ 2025/27, CIDA non lo sottoscrive - contratto
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Firmato l'accordo per il CCNQ 2025/27 che definisce i comparti del pubblico impiego. Questo passo avvia la tornata contrattuale 2025-2027. L'intesa conferma i quattro settori noti (Funzioni centrali, locali, Sanità, Istruzione). Tuttavia, la CIDA non ha firmato. La motivazione riguarda l'esclusione delle elevate professionalità (DSGA) dall'area dirigenziale.

L'accordo quadro e la struttura dei comparti

Il 28 ottobre 2025 è stata posta una pietra miliare per la Pubblica Amministrazione. È stato infatti sottoscritto il Contratto collettivo nazionale quadro (CCNQ) che definisce i comparti e le aree di contrattazione per il triennio 2025/27. Questo documento è cruciale perché stabilisce l'architettura della negoziazione collettiva nazionale. L'attuale assetto, basato sui quattro comparti principali, è stato confermato. Rimangono quindi distinti i settori delle Funzioni centrali, delle Funzioni locali, della Sanità e dell'Istruzione e ricerca. La definizione rispetta le innovazioni introdotte dal decreto-legge n. 90/2025.

Pubblico impiego: l'impatto sui rinnovi contrattuali

La firma del CCNQ non è un atto formale, ma rappresenta il primo passo fondamentale per dare il via alla complessa tornata contrattuale 2025-2027. Senza questa definizione dei "contenitori", le trattative per i singoli contratti di settore non possono iniziare. L'attesa è particolarmente alta in settori chiave come quello del rinnovo del contratto scuola, che dipende direttamente da questo accordo quadro. L'intesa definisce anche le corrispondenti Aree della dirigenza, applicando gli stessi principi di suddivisione utilizzati per il personale dei comparti.

La mancata firma di CIDA e la questione DSGA

Non tutte le sigle sindacali hanno apposto la loro firma sull'accordo. Spicca l'assenza di CIDA e USB. La Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità (CIDA) ha motivato la sua scelta in modo specifico. Il punto di rottura riguarda le elevate professionalità, categoria che include i DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi), principalmente attivi nelle scuole. CIDA richiedeva il loro inserimento nell'area dirigenziale, ritenendo la loro funzione strategica e di alta responsabilità. L'esclusione di questa richiesta dal testo finale ha portato la confederazione a non sottoscrivere l'intesa.

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