Punteggio CLIL dichiarati nelle GPS: ancora ritardi nelle decurtazioni
Non tutti gli Uffici Scolastici hanno detratto i punti CLIL non validi dalle GPS. Il caso di Firenze e le conseguenze sulle supplenze.
La gestione delle supplenze da GPS entra nella fase finale, ma emergono criticità sui punteggi. Alcuni Uffici Scolastici sono in ritardo sulla decurtazione dei punti CLIL non spettanti. Questa situazione, nonostante le note MUR e una sentenza del Consiglio di Stato, crea incertezza. Il recente caso di Firenze evidenzia la necessità di verifiche uniformi sulle graduatorie provinciali.
Il contesto delle graduatorie GPS e il valore del CLIL
Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) rappresentano lo strumento cardine per l'assegnazione degli incarichi a tempo determinato nel sistema scolastico italiano. Un corretto posizionamento in queste liste è fondamentale per gli aspiranti docenti, poiché il punteggio accumulato determina la priorità nelle convocazioni. Ogni titolo, servizio o certificazione contribuisce a definire la posizione individuale in graduatoria. Tra le certificazioni che attribuiscono un punteggio aggiuntivo significativo figura il CLIL (Content and Language Integrated Learning). Questa metodologia, che prevede l'insegnamento di una disciplina non linguistica veicolato in lingua straniera, è sempre più richiesta. Il possesso di certificazioni CLIL valide consente di acquisire 3 punti, un vantaggio competitivo non trascurabile.
La questione del punteggio CLIL GPS e la normativa
Il problema sorge quando i 3 punti vengono attribuiti per titoli non riconosciuti come validi. La questione della validità delle certificazioni CLIL è stata oggetto di specifici interventi ministeriali. Già nell'anno scolastico 2024/25, il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) aveva emanato due note chiave (prot. n. 11276 dell'11.06.24 e AOOUSPLE/16140 del 17.09.2024). Questi documenti invitavano gli Uffici Scolastici Territoriali (UST) a una revisione attenta. L'obiettivo era la decurtazione dei 3 punti se derivanti da certificazioni CeClil o corsi di perfezionamento non conformi. A consolidare questa linea è intervenuta anche la giustizia amministrativa, con la sentenza del Consiglio di Stato n. 00599 del 18 agosto 2025, che ha fornito un orientamento giurisprudenziale definitivo.
I ritardi nelle verifiche e l'impatto sulle supplenze
Nonostante il quadro normativo e giurisprudenziale chiaro, la situazione attuale mostra un'applicazione disomogenea sul territorio nazionale. Mentre molti Uffici Scolastici hanno agito tempestivamente, rivedendo le graduatorie già nel 2024/25 o prima delle nomine 2025/26, altri sono in ritardo. Il caso dell'UST di Firenze è emblematico: solo il 27 ottobre 2025 è stato pubblicato l'esito della verifica, con la conseguente rettifica dei punteggi per i docenti interessati. Questi ritardi impattano la conclusione delle operazioni di supplenza. Mentre si assegnano gli ultimi posti (sostegno in deroga, spezzoni), la correttezza delle graduatorie rimane un elemento fondamentale per garantire l'equità delle nomine.