Riforma Test Medicina: la ministra Bernini annuncia i correttivi

La ministra Bernini difende la riforma del Test Medicina, definendola un cambiamento necessario e annuncia le novità.

23 dicembre 2025 12:30
Riforma Test Medicina: la ministra Bernini annuncia i correttivi - Anna Maria Bernini
Anna Maria Bernini
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Il nuovo sistema introduce un semestre filtro e correttivi per gli studenti, mirando a superare il modello dei quiz per garantire un accesso più equo.

Le novità del nuovo Test Medicina e i correttivi

La ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, ha confermato la volontà di proseguire con la trasformazione dell'accesso alla facoltà di medicina. Il superamento dei vecchi quiz, descritti come una "lotteria" ingiusta, lascia spazio a un modello formativo basato su un primo semestre di studi. Per affinare questa rivoluzione, il Ministero ha previsto una serie di interventi mirati a migliorare l'esperienza didattica dei candidati nel prossimo anno accademico.

I principali correttivi annunciati includono:

  • Prolungamento della durata delle lezioni frontali.

  • Spostamento della sessione d’esame al mese di dicembre.

  • Revisione delle commissioni d'esame per garantire programmi più coerenti.

  • Fornitura gratuita di materiali didattici e piattaforme di esercitazione.

L'obiettivo dichiarato è risolvere le criticità emerse durante la prima fase di applicazione, mantenendo un dialogo costante con le rappresentanze studentesche. La ministra ha ribadito che non si tornerà al passato, poiché il nuovo sistema trasforma gli aspiranti medici in studenti già in formazione universitaria, eliminando la figura dell'escluso senza prospettive.

Graduatoria e gestione dei crediti formativi

Il monitoraggio dei primi due appelli ha evidenziato oltre 25.000 candidati idonei, che concorreranno per i posti disponibili nella graduatoria prevista per il 12 gennaio. La selezione avverrà in base al merito e alle sufficienze ottenute, premiando chi ha dimostrato una preparazione solida durante il semestre. Chi non riuscirà a rientrare nel numero chiuso potrà comunque proseguire la carriera accademica in corsi di laurea affini.

Il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti (CFU) è un pilastro della riforma, poiché garantisce che il tempo dedicato allo studio non venga perduto in caso di mancato accesso a medicina. La gestione dei debiti formativi sarà affidata alle singole università, ma sotto il coordinamento di criteri omogenei stabiliti dal Ministero per evitare disparità sul territorio nazionale.

Bernini ha inoltre escluso qualsiasi ipotesi di sanatoria o promozioni d'ufficio, sottolineando l'importanza del rigore accademico. La riforma punta a contrastare il business dei corsi privati e la fuga degli studenti verso l'estero, offrendo strumenti gratuiti e un percorso più trasparente e inclusivo per tutti i meritevoli.

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