Scuola e sesso: la stretta della Lega
Educazione sessuale, la Lega propone stretta a scuola: consenso scritto delle famiglie, limiti su identità di genere e sport.


Alla Camera si discute il disegno di legge che potrebbe cambiare radicalmente l’educazione sessuale nelle scuole. La Lega propone norme più rigide: consenso scritto delle famiglie prima di ogni attività, sanzioni per i docenti che non rispettano le regole, limiti al riconoscimento dell’identità di genere e stop alle gare sportive non coerenti con l’anagrafe.
Consenso e stop senza autorizzazione
Ogni attività legata all’educazione sessuale dovrà avere il via libera dei genitori o degli studenti maggiorenni. Senza consenso, niente lezioni su questi temi: le scuole saranno obbligate a proporre attività alternative. Tutto dovrà essere comunicato almeno sette giorni prima, con obiettivi e materiali didattici a disposizione delle famiglie.
Docenti sotto controllo e identità di genere
La Lega propone di punire i docenti che organizzano attività senza consenso con sanzioni disciplinari. Sul fronte identità di genere, sarà riconosciuta solo con certificato medico che attesti l’avvio della procedura di rettifica. A decidere sarà il dirigente scolastico, sentito il consiglio di classe, con misure come l’uso del nome scelto o l’accesso a spazi dedicati. Per i minori servirà la richiesta dei genitori.
Sport e divieti all’infanzia
Nessuno studente potrà partecipare a gare sportive di un sesso diverso da quello anagrafico, secondo le nuove regole. Le scuole dovranno verificare la corrispondenza tra registri e partecipazione alle competizioni. Previsti anche limiti all’ingresso di esperti esterni e un divieto assoluto di attività legate alla sessualità nella scuola dell’infanzia e primaria, salvo quanto previsto dalle Indicazioni nazionali.