Separatismo islamico: proposta di legge FdI contro il velo integrale anche a scuola

La proposta di Fratelli d'Italia introduce sanzioni per il velo integrale, pene per matrimoni combinati e obblighi di trasparenza sui finanziamenti alle moschee.

08 ottobre 2025 23:45
Separatismo islamico: proposta di legge FdI contro il velo integrale anche a scuola -
Condividi

Fratelli d'Italia ha depositato alla Camera una proposta di legge per contrastare il separatismo islamico. L'iniziativa mira a introdurre norme severe sul velo integrale in luoghi pubblici, a inasprire le pene per i matrimoni combinati e a garantire la tracciabilità dei fondi destinati ai luoghi di culto, con l'obiettivo di rafforzare i principi dello Stato e la dignità individuale.

Sanzioni per il velo integrale e i matrimoni forzati

La proposta di legge interviene su pratiche ritenute lesive della dignità della persona. Un punto centrale è il divieto di indossare il velo integrale in tutti i luoghi pubblici, incluse scuole e università. Per i trasgressori sono previste sanzioni amministrative che variano da 300 a 3.000 euro. Il testo mira anche a contrastare i matrimoni combinati attraverso un significativo inasprimento delle pene esistenti. Inoltre, viene introdotta una nuova fattispecie di reato: chiunque pratichi o costringa una persona a subire esami di verginità sarà punibile con il carcere fino a cinque anni. L'unica eccezione prevista riguarda gli accertamenti medici eseguiti per finalità sanitarie certificate.

Trasparenza sui finanziamenti ai luoghi di culto

Un capitolo fondamentale della proposta riguarda la regolamentazione dei finanziamenti alle moschee e ad altri luoghi di culto. La normativa impone l'obbligo di una completa tracciabilità dei fondi per tutte le confessioni religiose che non hanno ancora stipulato un'intesa con lo Stato. Queste organizzazioni dovranno redigere bilanci in forma non semplificata e depositarli presso le Camere di Commercio competenti. L'obiettivo dichiarato è fare luce sulla provenienza delle risorse, per prevenire l'influenza di "soft power" esercitato da entità o Stati esteri, come specificato dai proponenti. Questa misura, ispirata a modelli legislativi francesi, punta a garantire massima trasparenza.

Il dibattito politico e le motivazioni della proposta

I promotori dell'iniziativa, tra cui la deputata Sara Kelany, inquadrano la legge come uno strumento di contrasto al separatismo islamico. L'intento è impedire la formazione di comunità isolate dove le norme della sharia possano prevalere sulla legislazione statale. Sul tema del velo integrale, viene contestata l'idea di una libertà di scelta, definendolo un simbolo che "mortifica la donna" e ne cancella l'identità. La proposta assume anche una valenza politica, con i proponenti che accusano l'opposizione di un "buonismo ideologico" che, per timore di accuse di islamofobia, rimarrebbe in silenzio di fronte a fenomeni giudicati intollerabili.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail