Stipendi scuola: Italia fanalino di coda in Europa, le richieste di Anief

Stipendi dei docenti e del Personale ATA sotto la media UE: il sindacato Anief chiede scatti automatici e indennità adeguate con interventi economici.

31 maggio 2025 22:19
Stipendi scuola: Italia fanalino di coda in Europa, le richieste di Anief - Stipendi bassi
Stipendi bassi
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Gli stipendi del personale scolastico in Italia continuano a segnare il passo. Secondo i dati, docenti e personale ATA percepiscono in media il 30% in meno rispetto ai colleghi dell’Unione europea, con retribuzioni che restano tra le più basse dell’intera pubblica amministrazione. A peggiorare la situazione, negli ultimi due anni, è stata l’inflazione, che ha ulteriormente eroso il potere d’acquisto, mentre i rinnovi contrattuali sono riusciti a coprire solo parzialmente l’aumento del costo della vita. Di fronte a questo scenario, il sindacato Anief torna a chiedere interventi urgenti per salvaguardare i compensi del comparto scolastico.

Anief: ripristino scatti e riforma sugli stipendi

Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, ha rilasciato un’intervista ad Orizzonte Scuola in cui ha fatto il punto sulle principali rivendicazioni del sindacato. In cima alla lista, il ripristino del primo gradino stipendiale (fascia 3-8 anni) e l’introduzione dello scatto automatico al terzo anno di servizio. Questo scatto, abolito nel 2011 per esigenze di contenimento della spesa pubblica, non ha più giustificazioni oggi, visto che le norme attuali riconoscono integralmente il servizio prestato senza impatto sui conti dello Stato. L’obiettivo dichiarato è reintrodurre gli aumenti di carriera che erano in vigore prima della riforma.

Pacifico ha inoltre sottolineato l’importanza del dialogo tra le parti, pur ammettendo difficoltà nell’inclusione dei sindacati non firmatari ai tavoli negoziali. Sul fronte fiscale, il sindacato ha chiesto già da aprile al MEF di intervenire con urgenza per confermare le detrazioni legate al cuneo fiscale, che si traducono in circa 1.000 euro annui in più in busta paga, con 80 euro al mese e 400 euro di arretrati. L’ipotesi del Governo di abbassare l’aliquota IRPEF dal 35% al 33% anche per i redditi sopra i 40.000 euro è giudicata positivamente, ma sarà fondamentale individuare le coperture finanziarie.

Indennità di vacanza contrattuale: la posizione del sindacato

Un altro punto centrale riguarda l’indennità di vacanza contrattuale, che secondo Anief deve essere adeguata ai parametri di legge. Attualmente, il personale scolastico percepisce un’indennità dello 0,50% per il triennio 2022-2024, alla quale si sommano un assegno una tantum dell’1,5% per il 2023 e un anticipo del 3,35% sugli aumenti contrattuali. Tuttavia, l’importo complessivo non raggiunge il 50% del tasso d’inflazione registrato, come invece previsto. Dal mese di aprile è inoltre comparsa una nuova voce per il triennio 2025-2027, pari allo 0,60%, che salirà all’1% a partire da luglio.

L’Anief ha avanzato anche una richiesta formale al Governo per riassegnare i 3 miliardi di euro destinati proprio all’indennità di vacanza contrattuale, così da non perdere i fondi stanziati e rispettare le previsioni legislative. In attesa della firma definitiva del contratto 2022-24, il sindacato ha anche reso disponibile una diffida legale per richiedere l’allineamento delle retribuzioni almeno alla metà dell’inflazione. Pacifico ricorda che la firma del contratto richiede la volontà di entrambe le parti, ma è necessario costruire un terreno comune per raggiungere un accordo efficace.

Trattative aperte e prospettive future

Guardando al futuro, il sindacato Anief propone una piattaforma ricca di interventi economici e normativi, tra cui la previsione di un’indennità di trasferta per i pendolari, da finanziare nei prossimi cicli contrattuali. Tuttavia, Pacifico sottolinea come alcune misure debbano essere introdotte subito, soprattutto alla luce di quanto già riconosciuto ad altri comparti pubblici, come le funzioni centrali e locali, con la recente legge 69 del 9 maggio 2025 che ha aumentato il salario accessorio per una parte del personale.

Un confronto emblematico: chi lavorava nella scuola fino al 2018 guadagnava 1.000 euro in più rispetto a un impiegato ministeriale. Oggi, invece, si registra una differenza di 7.000 euro in meno a sfavore del personale scolastico. Un divario che, per Anief, deve essere colmato al più presto attraverso un nuovo assetto retributivo equo e sostenibile.