Studente con DSA bocciato: il TAR annulla la decisione della scuola
TAR Campania annulla la bocciatura di uno studente con DSA: la docente non ha rispettato il PDP. Sentenza conferma l’obbligo delle scuole all’inclusione
Il TAR Campania ha accolto il ricorso di una famiglia contro la bocciatura di uno studente con DSA e BES, annullando la non ammissione alla classe successiva. La docente di Inglese non aveva applicato il Piano Didattico Personalizzato, privando l’alunno degli strumenti compensativi. Il caso conferma l’obbligo di rispettare le misure di inclusione
La vicenda scolastica e il ricorso
Con la sentenza n. 4895/2025 del 1° luglio, il TAR della Campania ha accolto il ricorso presentato dai genitori di uno studente con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e Bisogni Educativi Speciali (BES), bocciato per insufficienza in lingua inglese. L’alunno frequentava un istituto superiore e aveva riportato tre materie insufficienti a fine anno; dopo il superamento degli esami integrativi, era rimasto non sufficiente solo in Inglese.
La famiglia ha contestato la bocciatura perché la docente non aveva rispettato le previsioni contenute nel Piano Didattico Personalizzato (PDP), approvato nel novembre 2023. Il ragazzo non aveva potuto usufruire di strumenti compensativi, come il PC con correttore automatico, tempi aggiuntivi per le verifiche e modalità di interrogazione orale, elementi che avrebbero potuto modificare l’esito della valutazione.
DSA: violato il diritto all’inclusione scolastica
Il TAR ha ritenuto fondato il ricorso, evidenziando la violazione della legge 170/2010 e della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, che impongono l’adozione di misure personalizzate per studenti con DSA e BES. Nonostante il PDP fosse regolarmente redatto, la docente non ha mai attuato le misure previste, neanche in sede di esame di recupero.
Secondo il Tribunale, l’omessa applicazione del piano ha prodotto una valutazione priva di validità, perché effettuata in condizioni non eque. La mancata concessione di strumenti e tempi adattati ha impedito allo studente di essere giudicato in base alle sue reali capacità, rendendo quindi illegittimo il provvedimento di non ammissione alla classe successiva.
L’annullamento della bocciatura per l'alunno con DSA
Con la pronuncia, il TAR ha disposto l’annullamento del verbale del Consiglio di Classe e di tutti gli atti connessi alla bocciatura. È stato inoltre riconosciuto il diritto della famiglia al rimborso delle spese processuali, quantificate in 1.500 euro, oltre al pagamento dei contributi versati per il ricorso.
La sentenza fa seguito a un precedente provvedimento cautelare, che aveva già autorizzato lo studente a frequentare la quinta classe in attesa del giudizio finale. Il TAR sottolinea che il rispetto del PDP è vincolante per l’istituzione scolastica, e che la sua mancata applicazione può compromettere il diritto allo studio e all’inclusione.
Un principio chiaro: il PDP va rispettato
La decisione del TAR ribadisce un principio fondamentale: il Piano Didattico Personalizzato non è un documento facoltativo, ma uno strumento giuridicamente vincolante. Ignorarlo equivale a violare i diritti dello studente e può comportare l’annullamento degli atti valutativi da parte della magistratura amministrativa.
Il caso rappresenta un precedente significativo, soprattutto per famiglie e studenti che si trovano nella stessa condizione. La scuola ha l’obbligo di garantire un ambiente inclusivo, di applicare le misure concordate nel PDP e di assicurare pari opportunità nella valutazione. La sentenza sancisce che la disattenzione verso tali obblighi non può essere tollerata.