Tagli scuola 2026, è polemica: 800 milioni in meno per gli effetti della Legge di Bilancio

I tagli alla scuola nella Manovra 2026 scatenano l'opposizione. M5s denuncia: "Meno sicurezza, laboratori e sostegno".

A cura di Scuolalink Scuolalink
07 novembre 2025 12:30
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Manovra 2026
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La Manovra 2026 introduce significativi tagli alla scuola, stimati tra 600 e 800 milioni di euro nel triennio. Questa riduzione di fondi, parte di una più ampia spending review, sta generando forti tensioni politiche. L'opposizione, guidata dal M5s, denuncia un impatto negativo su sicurezza edifici, laboratori e sostegno agli alunni.

La spending review e l'impatto sul mondo dell'istruzione

Il testo della Legge di Bilancio 2026, approvato dal Governo, è ora all'esame del Parlamento per la sua conversione definitiva in legge. Tuttavia, il percorso si preannuncia teso. Tra i banchi dell'opposizione, e in particolare nel Centro-Sinistra, cresce il malumore per le misure contenute. A scatenare la polemica è stata la denuncia in anteprima mossa da organi di stampa specializzati. L'inchiesta ha rivelato che al Ministero dell'Istruzione è richiesto un risparmio di oltre 600 milioni di euro nel prossimo triennio. Questi tagli riguardano sia la spesa corrente che, in modo significativo, il conto capitale. Sebbene la misura rientri in una politica di spending review più ampia, applicata di fatto a tutti i ministeri, la notizia ha generato un acceso dibattito. Molti sottolineano la apparente contraddizione di un Governo che ha più volte espresso attaccamento alla scuola e alla formazione dei giovani. La mobilitazione politica si sta concretizzando non solo a parole, ma anche attraverso la presentazione di numerosi emendamenti alla Manovra.

Tagli scuola: le cifre della protesta M5s

Secondo Luca Pirondini, capogruppo del M5s nella commissione Cultura al Senato, le cifre dei tagli alla scuola sarebbero ancora più elevate. Il senatore parla di oltre 800 milioni di euro sottratti al settore nel triennio. Pirondini descrive quella che definisce una "discesa verso gli inferi della scuola pubblica italiana" sotto la gestione attuale. Il parlamentare grillino evidenzia come il Ministero dell'Istruzione sia tra i più colpiti dalla manovra: 140 milioni di euro in meno nel 2026, più di 220 milioni nel 2027 e circa 250 milioni nel 2028. L'esponente del M5s critica la disparità di investimenti, contrapponendo i tagli all'istruzione agli investimenti in armamenti, una posizione critica già espressa anche da alcuni sindacati di base. Questa "sforbiciata", accusa Pirondini, colpisce nel cuore il sistema educativo proprio mentre si continua a parlare di merito e valorizzazione delle scuole.

Meno sicurezza, digitale e inclusione: l'allarme

L'analisi dell'opposizione entra nel dettaglio delle voci di spesa colpite. Secondo il M5s, la riduzione più pesante riguarda l'edilizia scolastica e la sicurezza degli edifici: quasi 100 milioni in meno nel 2026, 180 nel 2027 e 200 nel 2028. Ciò si traduce, denuncia Pirondini, in meno risorse per la sicurezza di studenti e personale. Vengono inoltre ridotti i fondi per l'innovazione digitale e la didattica laboratoriale (circa 25 milioni annui). A destare preoccupazione sono anche i tagli alle politiche di inclusione e sostegno (quasi 1,5 milioni in meno), alla lotta alla dispersione scolastica (mezzo milione) e all'adattamento delle palestre (200mila euro). Pirondini sottolinea come la riduzione colpisca perfino le spese di base, come cancelleria e spese postali, interessando ogni livello del sistema, dall'infanzia al secondo ciclo. A questo si aggiunge lo stop alla nomina di supplenti per assenze brevi (fino a 10 giorni), un'altra misura della Manovra 2026 destinata a far discutere.

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