Test Medicina a rischio annullamento: Codacons avvia ricorso collettivo al TAR
Il Test Medicina rischia l'annullamento dopo la denuncia di foto online: ecco cosa comporta l'azione legale del Codacons
Il regolare svolgimento del Test Medicina è stato messo in discussione da gravi segnalazioni che hanno allarmato l'opinione pubblica. Il Codacons ha annunciato il lancio di un ricorso collettivo a seguito della diffusione di immagini dei quesiti ministeriali mentre la prova era ancora in corso. Questa violazione della segretezza potrebbe compromettere la validità della graduatoria nazionale, aprendo scenari incerti per migliaia di aspiranti medici e per il sistema universitario.
Le irregolarità riscontrate nel concorso nazionale
La storica associazione a tutela dei consumatori si è attivata immediatamente dopo aver ricevuto numerose segnalazioni riguardanti la diffusione non autorizzata dei quesiti d'esame. Durante lo svolgimento della prova, su diverse piattaforme social e canali di messaggistica, sono apparse immagini delle domande, un fatto che rappresenta una palese violazione delle rigide procedure ministeriali. Secondo l'ente, la segretezza del concorso costituisce un requisito imprescindibile per garantire pari opportunità a tutti i partecipanti. La circolazione di queste informazioni in tempo reale potrebbe aver avvantaggiato indebitamente alcuni candidati, alterando di fatto la competizione meritocratica e minando la legittimità dell'intera selezione pubblica per l'accesso alle facoltà biomediche.
Il ricorso al TAR sul Test Medicina e gli obiettivi
Di fronte a tali evidenze documentali, è stata avviata la procedura per presentare un'azione legale formale presso il Tribunale Amministrativo del Lazio. L'obiettivo prioritario è ottenere una verifica giudiziaria sulla validità del Test Medicina alla luce delle criticità emerse. L'associazione intende rappresentare tutti gli studenti coinvolti nella sessione, chiedendo ai giudici amministrativi di valutare se la fuga di notizie abbia compromesso irrimediabilmente la regolarità dell'esame. Se venisse accertato il vizio di forma sostanziale, si potrebbe arrivare all'annullamento della prova o all'imposizione di misure correttive specifiche. Questo intervento mira a tutelare i diritti soggettivi di chi ha rispettato le regole, ristabilendo condizioni di equità e trasparenza fondamentali per l'accesso all'istruzione universitaria.
Conseguenze per atenei e candidati in graduatoria
L'impatto di una eventuale sentenza favorevole al ricorso sarebbe sistemico, dato che la graduatoria è unica su base nazionale e identica per tutti. Non si tratterebbe di un problema circoscritto a singoli istituti, ma coinvolgerebbe tutte le università italiane che hanno ospitato la prova. Gli scenari ipotizzabili spaziano da una complessa riprogrammazione generale degli esami all'inserimento di ammissioni in soprannumero come misura compensativa per rimediare ai danni subiti dai ricorrenti. In caso di annullamento totale, l'intero calendario accademico rischierebbe slittamenti significativi, influenzando il percorso formativo delle matricole. Questa situazione evidenzia la fragilità del sistema a numero chiuso e la necessità di rafforzare i controlli per proteggere il futuro dei medici di domani.