TFA sostegno e Indire: parità di punteggio nelle GPS, a breve il decreto
Confermata l'equiparazione tra TFA sostegno e Indire: riconosciuti i 12 punti della prova e valutazione massima di 36 per tutti.
Nell'ambito delle novità previste per il prossimo aggiornamento biennale delle graduatorie scolastiche, giungono conferme importanti dal Ministero. È stata stabilita la piena equiparazione tra i percorsi Indire e il TFA sostegno, una decisione che modifica sostanzialmente i criteri di attribuzione dei punteggi. La misura prevede il riconoscimento dei 12 punti della prova selettiva anche per i nuovi percorsi, garantendo così a tutti i docenti specializzati il raggiungimento di un massimale di 36 punti totali.
La decisione sul punteggio per TFA sostegno e Indire
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha delineato le direttive che regoleranno il prossimo aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Al centro dell'attenzione vi è la conferma ufficiale riguardante l'equiparazione giuridica e sostanziale tra chi ha conseguito la specializzazione tramite i percorsi Indire e chi ha frequentato il TFA sostegno ordinario. Questa scelta, che è stata oggetto di numerose discussioni nelle ultime settimane, mira a eliminare le disparità di trattamento tra i candidati. La modifica normativa interviene direttamente sulla valutazione dei titoli, stabilendo che la prova d'accesso selettiva debba avere il medesimo peso specifico per entrambe le categorie di docenti, uniformando così le opportunità di posizionamento in graduatoria.
Valutazione massima e riconoscimento dei crediti
L'applicazione di queste nuove disposizioni comporta un allineamento matematico dei risultati finali accessibili agli aspiranti docenti di sostegno. Nello specifico, la decisione ministeriale garantisce l'assegnazione del bonus di 12 punti aggiuntivi anche ai docenti provenienti dai percorsi Indire, un vantaggio precedentemente riservato ad altri canali formativi. Grazie a questa integrazione, entrambi i percorsi convergeranno verso una valutazione massima di 36 punti, rendendo di fatto identico il valore del titolo finale. Si tratta di un passaggio tecnico fondamentale per assicurare una reale parità di trattamento e per evitare che le differenze burocratiche penalizzino ingiustamente i docenti specializzati durante la fase di aggiornamento delle liste.
Novità sull'algoritmo e confronto con i sindacati
Le conferme su questi provvedimenti sono emerse a seguito di un recente tavolo tecnico tra i vertici del Ministero e le organizzazioni sindacali rappresentative. Oltre alla questione dei punteggi, il confronto ha toccato temi cruciali come il funzionamento dell'algoritmo per le nomine, spesso criticato per le sue rigidità. L'amministrazione ha manifestato la volontà di revisionare il sistema informatico in vista del prossimo anno, introducendo meccanismi che consentano il ripescaggio dei docenti precedentemente scavalcati. L'obiettivo è tutelare coloro che, considerati rinunciatari per non aver espresso tutte le sedi, venivano esclusi, garantendo così una gestione più equa e trasparente delle assegnazioni delle supplenze.