Università telematiche, allarme qualità: fronte comune CGIL e Confindustria

Confindustria e CGIL unite nelle critiche alle università telematiche. Focus su qualità formativa, regole e futuro del sistema accademico pubblico.

17 luglio 2025 20:31
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Il presidente di Confindustria critica le università telematiche, sollevando dubbi sulla loro qualità. La FLC CGIL accoglie con favore questa posizione, rilanciando la sua battaglia per la difesa del sistema universitario pubblico e della qualità formativa nelle università telematiche.

La critica di Confindustria alla qualità delle Università telematiche

Una presa di posizione inaspettata che accende i riflettori sul mondo accademico. Durante un recente evento, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sollevato dubbi sulla qualità offerta da diversi atenei online. Il punto centrale della critica è la palese sperequazione nel rapporto tra docenti e studenti: nelle telematiche si attesta su una media di 1 a 300, contro l'1 a 30 degli atenei pubblici e privati tradizionali. Un dato che, secondo Orsini, merita un'attenta riflessione e un possibile intervento normativo per garantire standard omogenei.

La posizione del sindacato sulle Università telematiche

La FLC CGIL ha espresso pieno accordo con le dichiarazioni di Orsini, sottolineando come da anni denunci la deriva del sistema universitario. Il sindacato chiarisce che il problema non è la didattica a distanza in sé, quanto i modelli di business orientati al profitto che ne compromettono l'efficacia. Secondo la FLC CGIL, la tendenza a considerare il titolo di studio come una merce ha portato a distorsioni evidenti, che non riguardano solo il numero di docenti, ma anche la libertà d’insegnamento, il trattamento del personale e le modalità d'esame, spesso basate su test predefiniti.

Le accuse al governo

Nel mirino del sindacato finiscono anche le politiche governative. La Ministra Bernini e l'esecutivo sono accusati di aver favorito questa tendenza, in particolare con un decreto che avrebbe allentato i requisiti per l'accreditamento degli atenei telematici. Secondo la FLC CGIL, il Ministero avrebbe abdicato al suo ruolo di controllo e supervisione, contribuendo a una liberalizzazione di fatto delle modalità d'esame. Questa situazione, si sottolinea, ostacola un vero diritto allo studio in un Paese con tassi di iscrizione all'università ancora lontani dalla media OCSE.

La proposta per il futuro

Di fronte a questo scenario, la richiesta è chiara: intervenire per parificare requisiti e legalità in tutti gli atenei del sistema nazionale. La FLC CGIL invoca un cambio di rotta, sollecitato anche dall'intervento di Confindustria, per fermare il fallimento delle attuali politiche. L'unica via per garantire una formazione universitaria di qualità e accessibile a tutti, secondo il sindacato, è un massiccio investimento nel sistema pubblico. L'obiettivo è creare un fronte comune per difendere l'università pubblica, considerata un bene per studenti, lavoratori e per l'intero Paese.

Le critiche alle Università telematiche

L'alleanza imprevista tra Confindustria e sindacati accende un faro sulla necessità di rivedere le regole delle università online. Si chiede un intervento per garantire la qualità della formazione e un maggiore sostegno all'università pubblica, a tutela del valore del titolo di studio.

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