Valditara: scuola per tutti i talenti, merito è impegno, non élite
Valditara: la scuola deve valorizzare i talenti di ogni studente attraverso impegno e percorsi personalizzati.


Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ribadisce la necessità di una scuola inclusiva che valorizzi i talenti di ogni studente. Merito non significa eccellenza riservata a pochi, ma la capacità di dare il meglio di sé attraverso impegno costante e percorsi formativi personalizzati.
La scuola costituzionale e il merito individuale
Durante la manifestazione alla Stazione Leopolda di Firenze, Valditara ha sottolineato che il merito non deve creare élite, ma incentivare ogni studente a dare il massimo. “Merito significa dare il meglio di ciò che ciascuno ha dentro di sé con impegno”, ha dichiarato il ministro, evidenziando come il concetto si discosti da modelli aristocratici o esclusivi. A supporto della sua visione, ha raccontato la visita a una scuola professionale della Brianza, dove ragazzi con difficoltà scolastiche o problemi giudiziari hanno potuto riscattarsi. “Ragazzi con precedenti per furto o spaccio hanno trovato il loro percorso di vita e nel 100% dei casi lavoro subito dopo la scuola”, ha spiegato. Valditara ha richiamato anche le teorie delle intelligenze multiple di Gardner, ribadendo che la scuola deve scoprire e coltivare le diverse forme di talento presenti negli studenti.
Agenda Sud e contrasto alla dispersione
Il ministro ha illustrato i risultati del programma Agenda Sud, sviluppato con esperti italiani, nato per ridurre la dispersione scolastica. L’iniziativa punta sul potenziamento delle materie di base attraverso lezioni pomeridiane e estive gratuite, accessibili in passato solo tramite ripetizioni private. I dati Invalsi confermano l’efficacia: in Puglia gli apprendimenti sono tre volte superiori rispetto alle scuole non coinvolte, in Campania il risultato è doppio. L’esperienza positiva ha portato all’estensione del programma anche al Centro-Nord, con Agenda Nord, per contrastare abbandoni nelle periferie delle grandi città. Il decreto Caivano, nello stesso ambito, ha individuato 5.300 ragazzi abbandonati a Napoli, di cui 3.500 recuperati entro l’anno scolastico, confermando la validità delle strategie mirate.
Collaborazione istituzionale e prospettive future
Valditara ha evidenziato che la lotta alla dispersione e la valorizzazione dei talenti richiedono collaborazione tra le forze politiche e le istituzioni scolastiche. “Dobbiamo avere il coraggio, possibilmente insieme, di andare in questa direzione”, ha concluso, sottolineando che l’obiettivo della scuola è garantire uguali opportunità formative e lavorative a tutti i giovani italiani. Il modello proposto punta a superare l’idea di scuole riservate a pochi, concentrandosi invece su percorsi personalizzati capaci di trasformare difficoltà e marginalità in opportunità concrete, creando cittadini competenti e autonomi.