Verifica dell'età siti per adulti: Agcom blocca 48 portali
L'Agcom impone la verifica dell'età su 48 siti per proteggere i minori, ma restano dubbi tecnici e il rischio VPN.
Entra in vigore il blocco Agcom per 48 siti web con contenuti per adulti, come imposto dal decreto Caivano. L'obiettivo è proteggere i soggetti minorenni attraverso l'introduzione obbligatoria di sistemi di verifica dell'età prima dell'accesso. Questa misura impone nuove barriere tecniche ai gestori delle piattaforme, sollevando interrogativi sulle metodologie di controllo e sull'efficacia reale dei blocchi.
I dettagli del blocco Agcom e i requisiti tecnici
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha ufficialmente dato attuazione alle disposizioni previste dal decreto Caivano, rendendo pubblico l'elenco dei 48 siti web con contenuti per adulti ora soggetti a restrizioni. L'intervento mira a proteggere i minori dall'esposizione a materiale pornografico, imponendo ai gestori l'adozione di sistemi efficaci per filtrare gli accessi in base all'età dichiarata e verificata. Le piattaforme devono implementare soluzioni tecnologiche avanzate che garantiscano il doppio anonimato: il verificatore dell'età non deve conoscere il sito visitato e il sito non deve conoscere l'identità dell'utente.
La sfida della verifica dell'età: soluzioni assenti e private
La normativa non indica uno strumento software specifico, ma definisce solo i requisiti di sicurezza, lasciando ai gestori dei siti la scelta della tecnologia da implementare per la verifica dell'età. Si evidenzia un vuoto operativo notevole, poiché l'app autenticatrice europea prevista dal Digital Services Act (DSA) e basata sul futuro EU Digital Identity Wallet non è ancora stata distribuita sul territorio comunitario. In questo contesto, i siti si affidano a fornitori terzi di "age assurance" come Yoti o VerifyMy, anche se la stessa Agcom prevedeva una certificazione ufficiale da parte di un'Autorità specifica non ancora designata.
Limiti geografici e l'aggiramento tramite Vpn
L'intervento dell'Autorità presenta un limite geografico strutturale, poiché il divieto e la richiesta di verifica si applicano unicamente agli utenti che si connettono ai portali interessati dal territorio italiano. Questa impostazione rende il blocco facilmente aggirabile attraverso l'utilizzo di una Virtual Private Network (VPN), uno strumento software che maschera la reale provenienza della connessione dell'utente. Utilizzando una VPN per connettersi a un server estero, l'utente ottiene un indirizzo IP non italiano e può così accedere ai contenuti senza attivare il sistema di verifica dell'età imposto dalla normativa nazionale.