CCNL Scuola: Gilda Insegnanti chiederà all'ARAN un contratto separato, e più risorse

Il sindacato Gilda incontra l'Aran per il rinnovo del CCNL Scuola 2022-24. Sul tavolo la richiesta di fondi adeguati e una negoziazione ad hoc.

A cura di Scuolalink Scuolalink
30 ottobre 2025 12:45
CCNL Scuola: Gilda Insegnanti chiederà all'ARAN un contratto separato, e più risorse - Vito Carlo Castellana
Vito Carlo Castellana
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Proseguono le trattative per il rinnovo del CCNL Scuola 2022-24. Domani, 31 ottobre, è previsto un nuovo incontro all'Aran. La Gilda degli Insegnanti avanzerà richieste precise per rispondere alle attese del personale. I punti centrali della discussione includono la necessità di maggiori risorse economiche e una contrattazione separata specifica per i docenti.

La richiesta di una contrattazione separata

Uno dei nodi centrali portati avanti dalla Gilda degli Insegnanti riguarda la struttura stessa della contrattazione. Come spiega il coordinatore nazionale, Vito Carlo Castellana, l'attuale "maxi comparto" raggruppa realtà profondamente diverse. Questo aggregato include non solo il personale della scuola, ma anche i dipendenti di università, AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) e ricerca, per un totale di oltre un milione e trecentomila lavoratori. La complessità delle trattative aumenta esponenzialmente, dovendo conciliare ambiti con esigenze normative e professionali estremamente differenti. Tale eterogeneità rende l'iter negoziale più difficile e porta alla creazione di un contratto con una parte comune affiancata da sezioni specifiche, risultando spesso di difficile interpretazione e applicazione.

CCNL Scuola: l'emergenza risorse e l'impatto dell'inflazione

Parallelamente alla questione normativa, il sindacato insiste sulla necessità di maggiori risorse economiche. La Gilda evidenzia un divario critico tra gli stanziamenti previsti e il costo della vita reale. Per il triennio 2022-2024, l'inflazione reale ha superato il 16%, un dato in netto contrasto con gli incrementi stipendiali previsti, fermi al 6%. Questa discrepanza, sottolinea Castellana, penalizza doppiamente il personale scolastico. Esiste un'evidente enorme differenza tra l'aumento programmato e il tasso di inflazione effettivo. La battaglia del sindacato mira quindi a ottenere fondi adeguati per garantire che il rinnovo contrattuale non si traduca in una perdita del potere d'acquisto per i lavoratori del settore.

L'ampliamento del divario retributivo

La Gilda avverte che l'attuale impostazione degli aumenti rischia di aggravare le disparità esistenti. Il personale della scuola, che già parte da livelli retributivi inferiori rispetto alla media del pubblico impiego, vedrà questa differenza accentuarsi. Il meccanismo degli aumenti in termini percentuali uguali per tutti, infatti, favorisce chi ha già uno stipendio più alto. Chi guadagna di più, in termini assoluti, riceverà un incremento maggiore rispetto a chi guadagna di meno. Le trattative prolungate e finora poco produttive hanno messo in luce i limiti di un comparto così vasto. Per restituire centralità alla scuola e valorizzare la professione docente, la Gilda ritiene fondamentale un contratto specifico e dedicato esclusivamente al personale docente.

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