Dispersione scolastica: Manzi (Pd) contro Valditara
La deputata Pd critica i tagli agli organici. "Servono investimenti stabili contro la dispersione scolastica, non slogan."
La dispersione scolastica resta un tema centrale nel dibattito politico. Irene Manzi, responsabile scuola del Partito Democratico, contesta le recenti dichiarazioni del ministro Giuseppe Valditara. Secondo la deputata, le politiche del governo attuale starebbero indebolendo il sistema, contraddicendo gli obiettivi dichiarati di lotta alla povertà educativa tramite investimenti e personalizzazione.
Accuse di tagli a organici e fondi
Il confronto sulla gestione della scuola si intensifica. L'onorevole Irene Manzi (Pd) accusa il ministro Valditara di utilizzare "slogan" che maschererebbero la reale situazione. Secondo la responsabile nazionale scuola Pd, l'esecutivo avrebbe operato tagli significativi sia ai posti nell'organico di potenziamento sia alle risorse specifiche destinate al contrasto dell'abbandono scolastico. Manzi sottolinea un'incoerenza di fondo: da un lato si parla di personalizzazione della didattica, dall'altro si procederebbe con una riduzione delle cattedre e dei fondi. Questa discrepanza, secondo la parlamentare, mina alla base gli sforzi per supportare gli studenti a rischio.
Dispersione scolastica e il paradosso del dimensionamento
La critica mossa dal Partito Democratico tocca anche le riforme strutturali. Manzi evidenzia una contraddizione tra le dichiarazioni del ministro sulla necessità di più docenti e classi meno affollate e le misure implementate. Le recenti leggi di bilancio, sottolinea la deputata, prevedono riduzioni nell'organico sia per il personale docente sia per il personale ATA. A questo si aggiunge il piano di dimensionamento scolastico, che porterà alla soppressione di centinaia di autonomie. Secondo l'analisi del Pd, queste politiche avranno un impatto negativo, creando maggiori difficoltà operative soprattutto per le scuole del Sud e delle aree interne.
La proposta del Pd: comunità educante e investimenti stabili
Per contrastare efficacemente la povertà educativa, la ricetta proposta dal Pd, illustrata da Irene Manzi, richiede un cambio di rotta. La soluzione individuata necessita di investimenti stabili e non episodici. Questi fondi dovrebbero essere diretti al potenziamento degli organici, all'estensione del tempo pieno e al miglioramento del sostegno agli alunni con difficoltà. Un punto chiave della proposta è il rafforzamento della "comunità educante". Il Partito Democratico ha depositato una specifica proposta di legge in Parlamento, che mira a creare una sinergia strutturata tra scuole, enti locali, terzo settore e famiglie. L'invito al ministro è quello di reperire i fondi necessari per un piano pluriennale.