Gite scolastiche a rischio: impossibile organizzarle senza le gare d'appalto
Il nuovo Codice degli appalti frena i viaggi di istruzione. La deroga è scaduta e le nuove soglie ANAC non bastano a salvare le gite scolastiche.
L'organizzazione delle gite scolastiche è in forte difficoltà. Molti istituti non riescono a programmare i viaggi di istruzione e gli scambi culturali. La causa è il nuovo Codice degli appalti, che impone procedure complesse. Con la scadenza della deroga ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), le scuole devono seguire le regole delle gare pubbliche per importi elevati, bloccando di fatto le partenze.
Gite scolastiche: la nuova soglia Anac a 221 mila euro
Il blocco dei viaggi di istruzione nasce da un complesso nodo normativo. Con la scadenza della deroga Anac (Autorità nazionale anticorruzione) il 31 maggio 2025, le scuole sono obbligate a seguire il Codice degli appalti per l'acquisto di servizi, come le gite. Questo impone il ricorso a una centrale di committenza qualificata (un ente esterno per le gare pubbliche) se si supera una specifica soglia di spesa. Per mesi, il limite considerato è stato di circa 140-143 mila euro, una cifra che molti istituti, specialmente i più grandi, raggiungono facilmente, costringendo alla sospensione delle attività. Di recente, l'Anac ha fornito un chiarimento chiave: rispondendo a Fiavet (l'associazione delle imprese di viaggio), ha specificato che le scuole sono "amministrazioni subcentrali". Di conseguenza, la soglia per gli affidamenti diretti sale a 221 mila euro.
Reazioni contrastanti e i problemi irrisolti
Questa novità offre respiro, ma non risolve la paralisi. Secondo Pasquale Annese di DirigentiScuola, l'aumento della soglia a 221 mila euro sblocca la situazione per la maggioranza delle scuole, permettendo loro di procedere autonomamente. Tuttavia, altre voci sono critiche. Alfonsina Montefusco (ANQUAP) e Anna Maria Santoro (Flc Cgil) sottolineano che molti istituti superano anche questo limite, specialmente licei linguistici o istituti tecnici per il turismo. Per loro, l'obbligo di rivolgersi a stazioni appaltanti esterne resta. Inoltre, le strutture di supporto ministeriali non sono operative; la piattaforma Consip dedicata arriverà solo nel 2026. Questo crea un vuoto operativo nel momento cruciale della programmazione (settembre-dicembre).
L'allarme del turismo e le richieste di deroga
Il blocco burocratico colpisce duramente anche il comparto del turismo scolastico. Assoviaggi parla di una "decimazione dei viaggi", con tempi amministrativi incompatibili con il mercato. Le agenzie avvertono che i costi, già alti (700-1200 euro per viaggi all'estero), rischiano di aumentare ulteriormente se gestiti tramite gare centralizzate, rendendo le gite insostenibili per molte famiglie. Le associazioni di settore criticano la futura piattaforma Consip, giudicata inadatta ai viaggi formativi e orientata al "business travel", temendo l'esclusione delle agenzie specializzate territoriali. Le richieste per uscire dall'impasse sono chiare: una nuova deroga fino al 2026, il riconoscimento dei viaggi come progetti didattici autonomi, o l'attivazione degli uffici scolastici regionali come stazioni appaltanti di supporto.