Indicazioni nazionali, c'è l'ok del Consiglio di Stato: al via dal 2026/27
Le nuove Indicazioni nazionali per infanzia e primo ciclo: via libera del Consiglio di Stato. Operative dall'anno scolastico 2026/27.
Via libera definitivo per le nuove Indicazioni nazionali della scuola dell'infanzia e del primo ciclo. Il Consiglio di Stato ha approvato lo schema di regolamento del Ministero, accogliendo le recenti integrazioni. Il Ministro Valditara conferma l'entrata in vigore: le linee guida operative saranno applicate dall'anno scolastico 2026/27, chiudendo una fase di revisione durata oltre un anno.
Le tappe dell'approvazione e le modifiche recepite
Il Consiglio di Stato ha ufficialmente dato il via libera allo schema di regolamento per le nuove Indicazioni Nazionali, esprimendo parere favorevole lo scorso 12 novembre dopo aver analizzato le integrazioni ministeriali. Questa decisione segna l'avvio della fase conclusiva per un provvedimento atteso, confermando l'intenzione ministeriale di renderlo operativo già dall'anno scolastico 2026/27. L'analisi dei giudici amministrativi ha riconosciuto la ricezione di molte osservazioni formulate a settembre, in particolare quelle relative all'inserimento del riferimento alla Corte dei conti. È stato inoltre chiarito il rapporto con il documento precedente, specificando che le Indicazioni del 2012 sono ora esplicitamente sostituite e indicando le norme abrogate dal nuovo regolamento.
Criticità delle Indicazioni nazionali: linguaggio e concetti
Nonostante l'approvazione, il parere del Consiglio di Stato dedica ampio spazio a una criticità cruciale, ovvero la chiarezza del linguaggio normativo utilizzato nel documento. I giudici segnalano un uso esteso di un "meta-linguaggio pedagogico" spesso ridondante e non ancorato a formule giuridiche precise, rendendo difficile l'interpretazione per docenti e dirigenti. Questa scelta stilistica rischia di appesantire gli oneri di responsabilità in assenza di regole definite e di indebolire l'autonomia didattica, introducendo obiettivi concettuali sfumati. Vengono inoltre sollevati dubbi sulla precisione di concetti quali "cittadinanza globale" o "comunità educante", che non sono collocati in un quadro giuridico sufficientemente solido.
I nodi didattici e i prossimi passi operativi
Un capitolo specifico del parere riguarda l'introduzione opzionale del latino per l’educazione linguistica nella scuola secondaria di primo grado, evidenziando incoerenze organizzative. La facoltatività dell'insegnamento rischia infatti di dipendere dalla disponibilità di docenti abilitati, creando potenziali disparità territoriali che la sola autonomia scolastica potrebbe non riuscire a colmare. Osservazioni sono state mosse anche sui contenuti didattici, come l'approccio alle discipline STEM, che rischia di suggerire un'adesione acritica alle transizioni digitali senza una prospettiva critica. Con il parere favorevole, l'iter procede ora con la trasmissione alla Corte dei conti, cui seguiranno la pubblicazione del regolamento e la definizione delle misure attuative per le scuole.