Stipendi precari, la denuncia ANIEF: "Migliaia senza paga"
Ritardi nei pagamenti per docenti e ATA. Il sindacato ANIEF accusa il sistema di gestione dei contratti e chiede interventi urgenti al Ministero.


Migliaia di lavoratori precari della scuola, tra docenti e personale ATA, attendono ancora lo stipendio dopo due mesi di lavoro. A denunciarlo è il sindacato ANIEF, che raccoglie segnalazioni da tutta Italia. La situazione, definita "inaccettabile", mette a rischio la continuità didattica e il funzionamento degli istituti. Si chiede un intervento urgente del Ministero per sbloccare i pagamenti.
Il collasso del sistema dei pagamenti
Il sindacato ANIEF ha lanciato l'allarme sui gravi ritardi nei pagamenti degli stipendi del personale precario. Dopo due mesi dall'inizio dell'anno scolastico, migliaia di docenti e ATA con contratti a tempo determinato, spesso su supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche, non hanno ancora ricevuto la retribuzione. Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, ha definito la situazione "inaccettabile". Si sottolinea come questa problematica si ripresenti puntualmente ogni anno. Questo stallo amministrativo dimostra, secondo il sindacato, il "collasso" del sistema di gestione contrattuale e delle risorse destinate al personale non di ruolo. Non si può esigere continuità didattica e il corretto funzionamento delle scuole se si nega il diritto fondamentale alla retribuzione per l'impiego svolto.
Stipendi precari: il rimpallo delle responsabilità
Di fronte ai ritardi cronici, alcuni organi di stampa hanno puntato il dito contro le segreterie scolastiche, accusandole di lentezza nelle procedure. L'ANIEF, supportata dai responsabili Condir Alberico Sorrentino e dalla Consulta ATA Cristina Dal Pino, respinge con forza questa interpretazione. Il sindacato ritiene doveroso chiarire che il personale di segreteria agisce con celerità. Una volta caricato il contratto sulla piattaforma ministeriale e ottenuta la firma digitale del dirigente scolastico, i dati vengono trasmessi immediatamente al MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze). Il vero collo di bottiglia, quindi, non risiederebbe negli istituti scolastici, ma nei passaggi successivi che coinvolgono il sistema centrale NoiPA e le Ragionerie territoriali dello Stato (RTS), responsabili della validazione finale dei contratti.
Le richieste per sbloccare i pagamenti
Per risolvere l'emergenza, ANIEF sollecita un intervento immediato degli organi competenti per autorizzare i pagamenti e liquidare le somme dovute. Ma le richieste guardano anche al lungo termine per evitare il ripetersi del problema. È necessario potenziare gli organici delle Ragionerie territoriali dello Stato (RTS), spesso sovraccariche e sottodimensionate per gestire la mole di contratti che affluisce a inizio anno scolastico. Inoltre, si chiede un'accelerazione decisiva sulla digitalizzazione delle procedure di trasmissione contrattuale. "Serve un sistema di pagamento più rapido e trasparente", ha concluso Pacifico, "che eviti al personale di vivere nell'incertezza o di dover chiedere prestiti per sopravvivere". È una questione di dignità e di rispetto per i lavoratori che assicurano il servizio scolastico nazionale.